• Ven 14 Mar 2025

BaroloBrunello a Milano, ovvero essere orgogliosi del nostro Paese

500 persone presenti nei due giorni, 700 bottiglie stappate durante le degustazioni aperte a banco, 70 magnum degustate durante la cena di gala: questi sono i numeri di successo dell’edizione milanese di BaroloBrunello svoltasi sabato 18 e domenica 19 novembre presso le Officine del Volo in via Mecenate 76.

Wine – lover e appassionati provenienti da ogni parte d’Italia e da Paesi come la vicina Svizzera, la Francia, l’Olanda, la Germania e la Russia si sono dati appuntamento nella capitale lombarda per approfondire l’amore per le due più grandi denominazioni del mondo del vino italiano, Barolo e Brunello di Montalcino.” (Tratto dal comunicato stampa di Wine Zone a cura di Alessandra Zaco).

Ho volutamente iniziato questa mia descrizione della quinta Edizione di BaroloBrunello riportando integralmente la parte iniziale del comunicato stampa di chiusura perché credo che queste poche righe riescano perfettamente a comunicare il successo di pubblico di questa manifestazione organizzata da Wine Zone – ovvero Andrea Zarattini, Emanuele Varino, Stefano Pancera e, per gli aspetti di comunicazione, Alessandra Zaco – ma soprattutto perché credo, e soprattutto desidero, che non sia questo il mio compito. Io vorrei riuscire a raccontare questo evento, a comunicarne le idee e le motivazioni, e soprattutto a farne emergere la qualità; una qualità tangibile in ogni aspetto ma, soprattutto, nell’altissimo livello dei produttori presenti e delle bottiglie in degustazione.

Davvero raramente mi è successo di uscire da una manifestazione dedicata al vino così profondamente orgoglioso del nostro Paese che, nonostante le sue contraddizioni e i suoi più che evidenti difetti, riesce a esprimere volontà, capacità, serietà e amore per il proprio lavoro grazie allo sforzo di tanti vignaioli, noti e meno noti, che ogni giorno si impegnano per “permetterci di bere” dei momenti davvero unici.

Andrea Zarattini racconta Barolo Brunello

Per iniziare questo piccolo viaggio fra queste due grandi Denominazioni credo che non esista modo migliore che riportare una breve intervista che ho avuto modo di realizzare ad Andrea Zarattini poco prima dell’apertura dell’evento.

Andrea Zarattini (a sinistra) e lo scrivente nel corso della seguente intervista

Andrea, ci puoi spiegare come nasce BaroloBunello?

Dopo avere lavorato per circa 10 anni nell’organizzazione di degustazioni e corsi dedicati al vino, insieme a Stefano Pancera sentimmo il desiderio di “fare qualcosa di più”, ovvero di riuscire a far toccare con mano – o forse sarebbe meglio di dire con i sensi – i grandi vini al grande pubblico. La nostra scelta cadde, dopo alcune riflessioni, sul Barolo e sul Brunello di Montalcino, vuoi per la loro indiscutibile qualità, vuoi per la passione che entrambi nutriamo per questi due vini e per i territori dai quali prendono origine. Ecco così, nel 2014, la prima edizione all’interno del Castello di Barolo alla quale presero parte 30 produttori equamente divisi fra le due Denominazioni. L’edizione successiva si svolse ancora a Barolo mentre, nel 2016, ci spostammo a Montalcino. Il 2017 ha già visto una prima edizione la scorsa primavera a Lugano e oggi siamo qui a Milano per questa quinta edizione che vede la partecipazione di oltre 50 Cantine.

Cosa ritieni accomuni questi due grandi rossi italiani?

Credo sia più facile rispondere alla domanda opposta, ovvero cosa li differenzi. La scelta di questi due vini, infatti, è anche stata motivata dalla volontà di presentare due grandissimi prodotti capaci, però, di rappresentare aspetti tra loro contrapposti che io amo definire maschile e femminile.

Ritengo il Barolo “femmina”, ovvero accogliente, aperto, delicato, profumato e adatto a una serata romantica con la propria compagna mentre trovo il “maschio” Brunello più ruvido, austero, di maggior impatto e più adatto a una serata con gli amici.

Quali sono i principali criteri, ovviamente oltre alla qualità, con i quali sono selezionati produttori e vini?

All’interno di Wine Zone la scelta dei vini è una mia responsabilità e, devo ammettere, che in tal senso sono tutt’altro che democratico. In generale, oltre a garantire la qualità delle etichette presenti, cerco di offrire uno scampolo di territorio quanto più rappresentativo possibile, ovvero di fornire un panorama diversificato per quanto le dimensioni delle Aziende, le loro tecniche produttive – ad esempio convenzionali o biologiche oppure botti grandi e botti piccole – oltre, ovviamente, a cercare di illustrare, per mezzo dei vini presenti, i principali aspetti pedoclimatici delle due Denominazioni.

Il vino si racconta dal bicchiere: le degustazioni

È stato difficile: scegliere i vini da raccontare questa volta è stato davvero difficile grazie all’altissima qualità media dei prodotti proposti e alla grande cortesia di tutti gli espositori dai quali ho avuto l’opportunità di fermarmi. Pertanto, mi scuso fin d’ora con color i quali non sono riuscito a visitare e per quelli dei quali, pur avendo assaggiato, non ho raccontato i vini. A tutti incondizionatamente va il mio plauso e il mio più sentito grazie.

Nelle righe seguenti saranno descritti 12 vini – sei per ciascuna Denominazione – ai quali ho assegnato un punteggio maggiore di 90/100; per ovvie ragioni di equità, tutto ciò che seguirà sarà riportato in rigoroso ordine alfabetico.

Un’ultima precisazione ritengo sia dovuta: tutti i vini di seguito descritti mostravano tonalità e intensità tipiche e di grande fascino sempre gravitanti sulle sfumature del granato di contenuta intensità e ottima luce come è dovuto a prodotti ottenuti da Nebbiolo o Sangiovese di medio o lungo invecchiamento. Ho, pertanto, ritenuto opportuno tralasciarne la descrizione per ciascun assaggio al fine di evitare inutili ripetizioni.

Barolo

Az. Agr. Enzo Boglietti – Barolo Docg Brunate – 2011

Prodotto in comune di La Morra da viti coltivate su suoli franco limoso argillosi ad altitudini comprese fra i 300 e i 500m s.l.m. ed esposizioni comprese tra sud e sud est, questo Brunate 2011 è stato affinato 24 mesi in botte grande ai quali sono seguiti 10 mesi in vasche di cemento e sei mesi in bottiglia prima della sua commercializzazione.

Al naso, colpisce per la sua verticalità dovuta alla ben presente nota balsamica, che riporta alla erbe aromatiche e alla mentuccia, sorreggendone la pienezza del frutto rosso nonché una mineralità piacevolmente terrosa; le note floreali, riconducili alla violetta appassita, e la fine speziatura esprimono pienamente la tipicità e l’eleganza del vitigno. L’attacco al palato è ampio, rotondo e profondo: l’importante struttura trova nerbo e carattere in una tessitura tannica ancora leggermente nervosa ma di ottima stoffa nonché nella vivace freschezza. Vino austero, di fascino e di grande persistenza che ben esprime le caratteristiche della Menzione Geografica che lo ha visto nascere.

www.enzoboglietti.com

Comm. G.B. Burlotto – Barolo Docg Monvigliero – 2011

Monvigliero rappresenta, a parere di tutti, una delle Menzioni più importanti del comune di Verduno. Questo cru si sviluppa su terreni chiari e sciolti, talvolta soggetti a stress idrico, fra i 220 e i 330m di quota con esposizione prevalente compresa fra sud est e sud ovest.

Questo 2011 dell’Azienda Comm. G.B. Burlotto si offre all’assaggio per mezzo di un bouquet elegante, complesso e piuttosto scuro nel quale la pienezza del frutto maturo trova piena armonia con l’intrigante nota ematica nonché con una ben evidente sensazione balsamica che aggiunge verticalità a un panorama già assai ampio; leggere note tostate di cioccolato fondente ne completano, col tempo, il più che interessante quadro olfattivo. All’assaggio, si offre di grande equilibrio ed armonia grazie all’eleganza dei suoi tannini che, con l’aiuto di una ben dosata freschezza, donano carattere e sostegno alla pienezza del corpo e alle sue morbidezze; la lunga persistenza conclude un assaggio capace di guadagnarsi un meritato spazio nei nostri ricordi.

www.burlotto.com

Andrea Zarattini durante una delle Master Class nel corso dell’evento

Elvio Cogno – Barolo Docg Riserva Ravera “Vigna Elena” – 2007

Ottenuto da uve Nebbiolo Rosé in purezza prodotte dalla nota Vigna Elena, a circa 380m s.l.m. all’interno della Menzione Geografica Ravera di Novello, questo Barolo Riserva 2007, fermentato interamente in acciaio, è stato affinato per 36 mesi in botte grande e, in seguito, per altri 24 mesi in bottiglia prima di essere messo in vendita.

Al naso, si offre chiaro, di eccellente finezza e dominato dalle sensazioni di frutto rosso croccante tra le pieghe del quale si percepiscono lievi sensazioni terrose nonché note di violetta e liquirizia; una gradevole verticalità balsamica aggiunge ulteriori motivi di interesse a un bouquet già ampio e complesso. All’assaggio, si rimane immediatamente colpiti dal funambolico equilibrio che lo contraddistingue: tannini fitti e avvolgenti sembrano giocare con la pienezza del corpo mentre l’ancora nitida freschezza ne percorre l’intera struttura. La lunga persistenza e la finezza del fin di bocca sembrano reclamare a gran voce il sorso successivo mentre ancora in noi riverberano le sue molteplici sfumature.

www.elviocogno.com

Renato Ratti – Barolo Docg Rocche dell’Annunziata – 2013

Le uve prodotte nella notissima Menzione Geografica Rocche dell’Annunziata, in comune di La Morra, hanno dato origine a questo vino affinato per il primo anno in barrique al quale ne è seguito un secondo in botti da 25hl.

L’intreccio di sensazioni che emergono dal calice ci offrono, fin dal primo momento, la consapevolezza di aver nel calice un Barolo di grande profilo e personalità. Le prime percezioni, riconducibili alla marasca, al ribes rosso e alla violetta, dopo una leggera rotazione del calice, danno vita a un ordito di profumi nei quali le note di scorza di arancia amara, di spezie dolci, di liquirizia e una gradevole verticalità balsamica sembrano dar vita agli ornamenti di un vero e proprio arazzo olfattivo.

Al palato, si offre molto ampio, profondo, di corpo, piacevolmente caldo e rotondo; l’equilibrio dell’insieme è perfettamente garantito da tannini setosi e vibranti che, affiancati da una vivace freschezza, regalano all’insieme personalità, armonia e piacevolezza di beva. La davvero notevole persistenza ci permette di godere a lungo del piacere di questo assaggio.

www.renatoratti.com

Roberto Voerzio – Barolo Docg Fossati Case Nere Riserva 10 anni – 2007

Prodotto da uve ottenute in comune di La Morra da viti che godono di una favorevole esposizione a oriente all’interno della ben nota Menzione Geografica Fossati, che si estende a cavallo fra questo comune e quello di Barolo, questa Riserva 10 anni 2007 è stato affinato per 24 mesi in barrique (30% nuove e 70% usate) e, in seguito, ha riposato per alcuni mesi in acciaio prima della messa in bottiglia dove ha atteso sette anni prima di essere commercializzato.

Il naso si rivela immediatamente di estrema finezza e grande interesse: le note di frutto rosso condividono il ruolo di protagonista con le sensazioni floreali della violetta appassita nonché con sensazioni balsamiche e speziate che ne ampliano il profilo olfattivo donandogli una gradevole verticalità; il suo bouquet trova pieno compimento in virtù di timidi, ma ben percepibili, sentori agrumati, che riportano i nostri sensi al mandarino.

All’assaggio, si mostra ampio e profondo, di ottimo corpo, rotondo, piacevolmente caldo e sostenuto, in un perfetto gioco di equilibri, da tannini avvolgenti e affascinanti nonché da un’ancora ben presente freschezza; la lunghissima persistenza e l’eleganza del fin di bocca non possono che rimarcare ancora una volta, se mai ve ne fosse bisogno, la grandezza del Nebbiolo e di questo territorio. Una nota di merito è ulteriormente dovuta al garbato uso del legno.

www.robertovoerzio.com

Silvano Bolmida – Barolo Docg Bussia Riserva – 2008

Ottenuto, in comune di Monforte d’Alba, da una delle più note e articolate Menzioni Geografiche dell’intera Denominazione, questo Bussia Riserva 2008 non può certo lasciare indifferenti sin dal momento in cui il calice viene portato al naso. Si è, infatti, immediatamente avvolti da un insieme di sensazioni tra loro perfettamente compenetrate ma, nel contempo, ben riconoscibili. Le note di frutto rosso maturo, che sembrano dominarne il panorama olfattivo, sono, al contrario, la matrice all’interno della quale trovano armonicamente posto i sentori di violetta appassita e di spezie dolci nonché i profumi agrumati dell’arancia amara e del chinotto. Il già ampio e complesso bouquet trova, infine, verticalità e spinta nelle sensazioni mentolate che gli conferiscono ulteriore eleganza. All’assaggio, le nove vendemmie ormai passate sembrano essere trascorse in un attimo dato che il nerbo e l’essenza stessa di questo vino vengono chiaramente connotate da tannini ancora adolescenti e da una lineare freschezza che ne delinea la geometria e la beva. La profondità, la pienezza del corpo e la morbidezza ne traggono in tal modo equilibrio e personalità nonché una prospettiva di vita molto lunga così come molto lunga è la sua persistenza. Una Riserva che rispecchia Monforte e Bussia nel carattere così come nelle grandi capacità di invecchiamento.

www.silvanobolmida.com

Brunello di Montalcino

Argiano – Brunello di Montalcino Docg Riserva – 2010

Ottenuta dalle uve prodotte da vecchie vigne coltivate a circa 300m di quota a sud – ovest di Montalcino, questa Riserva è stata inizialmente affinata in barrique per poi continuare il proprio percorso in botti grandi.

Il vino così ottenuto è capace di coniugare intensità e finezza nonché struttura ed eleganza. Al naso, offre un ampio e complesso panorama di sensazioni tra le quali spiccano le note di frutta rossa matura che sembrano sostenere, anziché sovrastare, i sentori di arancia amara e di violetta oltre a una ben presente verticalità balsamica. L’attacco in bocca spicca per la ben temperata potenza nella quale la pienezza del corpo, i tannini – vibranti ma di eccellente fattura – e il suo composto calore danno vita a un unicum coeso, armonico e dalla beva capace di far coesistere piacevolezza e personalità. La lunghezza della persistenza e l’eleganza del fin di bocca sono il giusto coronamento di un assaggio davvero non comune.

www.argiano.net

Capanna – Brunello di Montalcino Docg – 2006 – Magnum

Le vigne dalle quali ha tratto origine questo Brunello, affinato per circa tre anni in botti grandi, sono situate a nord di Montalcino a quote comprese fra i 250 e i 300m s.l.m., sono allevate su terreni galestrosi ricchi di scheletro e godono di esposizione sud – orientale.

Vino austero ma di grande piacevolezza, regala al naso ampie e profonde sensazioni di frutta rossa matura e violetta alle quali si susseguono, in un continuo alternarsi e divenire, lievi note mentolate nonché gradevoli sentori di sottobosco e humus.

Al palato, sfoggia grande corpo e una tessitura tannica vivace, avvolgente e setosa che gli dona, con il supporto di una nitida freschezza, anima e personalità. Nel suo complesso, è un vino di grande compattezza, potenza, eleganza e persistenza, capace di esprimere una beva gradevole pur senza nessuna concessione alla piaggeria.

www.capannamontalcino.com

Corte dei Venti – Brunello di Montalcino Docg – 2013 (non ancora in commercio)

Le vigne di Corte dei Venti sono site a sud est rispetto Montalcino, sono rivolte verso il Monte Amiata e il Mar Tirreno e sono allevate su suoli freschi e ricchi di argilla calcarea ferrosa. Il Brunello da esse ottenuto affina 36 mesi in botti da 20 – 25hl prima di riposare ulteriormente in bottiglia in attesa della sua messa in commercio.

L’indiscutibile gioventù di questa bottiglia non è comunque in grado di nasconderne la finezza, la struttura e la tipicità. Il frutto rosso ancora croccante, la nota floreale della violetta e la ricchezza delle sensazioni di arancia amara danno vita a un insieme decisamente armonico e di grande impatto emotivo. L’ingresso in bocca è ampio, compatto e piacevolmente caldo: la pienezza della struttura è sostenuta dalla vibrante freschezza nonché da tannini che, pur nella loro esuberante gioventù, già palesano classe ed eleganza; la lunga persistenza conclude questa degustazione con la speranza di un futuro nuovo assaggio.

www.lacortedeiventi.it

Il Marroneto – Brunello di Montalcino Docg Selezione Madonna delle Grazie – 2012

Le uve utilizzate per la produzione di questa Selezione derivano da vigne site a nord di Montalcino a circa 400m di quota su suoli sabbiosi di origine marina. È vinificato in tini di rovere e viene affinato per oltre 40 mesi in botti grandi; riposa, in seguito, altri 10 mesi in bottiglia prima della sua messa in vendita.

Vino caratterizzato da un naso ampio, profondo e scuro nel quale le note di confettura di frutta rossa accompagnano un insieme complesso e armonico di altre sensazioni quali la violetta appassita, le spezie dolci e i timidi sentori agrumati delle scorze di arancia; le note tostate del cioccolato fondente ne completano il quadro olfattivo donandogli ulteriore fascino.

All’assaggio, si mostra austero, ma non altezzoso, nonché capace di mantenere un’invidiabile piacevolezza di beva in virtù dell’equilibrio fra il corpo robusto, il piacevole calore e una trama tannica di eccellente stoffa pur nella sua non del tutto sopita gioventù. La più che lunga persistenza e l’elegante fin di bocca ci ricordano, ancora una volta, le indiscusse qualità che il Sangiovese grosso sa esprimere in questo territorio unico.

www.ilmarroneto.com

Sesti – Phenomena – Brunello di Montalcino Docg Riserva – 2001

L’Azienda Sesti, sita a meridione di Montalcino, realizza questa Riserva in grado di emozionare profondamente in virtù della propria severa compostezza coniugata a una aristocratica eleganza. Il suo bouquet, ampio e profondo, avvolge i sensi con sentori di confettura di frutto rosso che si offrono come prologo di un quadro complesso di profumi e sensazioni che spaziano dalla violetta appassita alle scorze di arancia fino alla lieve verticalità delle note mentolate.

La non del tutto trascorsa adolescenza dei tannini, oltre a costituire la spina dorsale di questo vino, ne sorregge il corpo robusto, arricchito da una piena morbidezza, dando così vita a un delicato equilibrio capace di unire mascolinità e grazia. Una nota di merito particolare è dovuta alla lunghissima persistenza che sembra non volerci mai abbandonare così come noi non vorremmo mai abbandonare questo calice.

Uccelliera – Brunello di Montalcino Docg – 2012

Prodotto da uve ottenute in vigneti siti a sud -est di Montalcino, questo Brunello affina, a seconda delle annate, da 24 a 36 mesi in botti per poi attendere in bottiglia la sua messa in commercio.

Questo 2012 si presenta al naso austero, ampio e complesso; il suo bouquet, solo apparentemente dominato dalle note di frutta rossa ben matura, è in realtà un articolato mosaico di profumi tra i quali spiccano i sentori floreali della violetta appassita e quelli agrumati dell’arancia amara nonché lievi sensazioni finemente affumicate e una nitida verticalità balsamica. L’attacco al palato è potente, quasi irruente, in virtù della pienezza del corpo, del suo piacevole calore e di tannini fitti, fini e avvolgenti. Ne risulta un vino capace di far sposare carattere e piacevolezza, vitigno e territorio nonché lunga persistenza e un fin di bocca gradevole che richiede a pieno diritto il sorso successivo.

www.uccelliera-montalcino.it

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