Accornero: il Monferrato, le vigne e il vino
Abbiamo bisogno di contadini,
di poeti, gente che sa fare il pane,
che ama gli alberi e riconosce il vento
Franco Arminio
Ci sono aziende che ti colpiscono fin dalla prima volta che ne senti parlare oppure dal primo assaggio di un loro vino fatto magari per caso o perché “ho sentito dire che è buono”; aziende che desideri veramente visitare ma per le quali, per un motivo o per l’altro, non riesci a trovare mai l’occasione giusta, perché “tanto è vicina a casa” oppure perché “oggi proprio non posso ma la prossima settimana…”. Accornero, a Vignale Monferrato (AL), è stata per anni una di queste Cantine. Conosciuta per caso, in ristorante, in quella che è stata la più bella e importante serata della mia vita grazie a una bottiglia di “Bricco del Bosco – Grignolino del Monferrato Casalese Doc”, L’Azienda Accornero, nonostante si trovi a circa 50 chilometri da casa, è stata per anni l’emblema di questo mio “volere ma non riesco”, di questo desiderio che non riusciva a concretizzarsi.
Ecco quindi che quando – al termine della degustazione Barbera 360°, organizzata ad Asti da Wine Zone lo scorso marzo (per leggere l’articolo sull’evento clicca qui) – si è concretizzata la possibilità di visitare finalmente la Cantina Accornero ho pensato “adesso o mai più” e in un piovoso sabato di marzo sono finalmente riuscito a varcare la loro porta.
Ad attendermi, il sorriso di Francesca – figlia di Ermanno e Patrizia – una giovane ragazza competente e appassionata che, parola dopo parola, mi ha introdotto nel loro mondo, un piccolo universo di tradizioni, vecchi vigneti, sacrifici e passione nonché, aspetto questo di grande rilevanza, di impegno sociale e generosità. Una famiglia “contadina” dove i valori, la parola data, la famiglia, gli amici e la terra mantengono il ruolo di un tempo senza rappresentare, però, un limite a vivere la contemporaneità ma, al contrario, si concretizzano in una una spinta a calarsi nel concreto, a trasporre il proprio impegno nel lavoro e nella vita quotidiana.
Accornero: una lunga storia di amore per queste terre
La famiglia
L’Azienda Accornero nasce, nella cascina Ca’ Cima in comune di Vignale Monferrato, nel lontano 1897 quando Bartolomeo Accornero e sua moglie acquistarono la cascina dal nobile cavaliere Negri grazie ai risparmi accantonati nel corso di un intera vita di lavoro. In seguito, l’attività fu portata avanti da Giovanni Battista Angelo Accornero, figlio di Giuseppe, e da sua moglie Alfonsina Coppo che continuarono a condurre l’Azienda di famiglia per affidarla infine nelle mani del figlio Giulio e della nuora, Maria Cantamessa.
Dal loro matrimonio nacquero Ermanno e Massimo che, insieme a papà Giulio, traghettarono la loro attività – e il loro indissolubile legame con la terra e le vigne – nel terzo millennio. La tragedia della morte di Massimo – nel 2004, a causa di un incidente in cantina – oltre a segnare profondamente l’intera famiglia fu da ulteriore sprone per il loro impegno nel sociale che si concretizzo, già pochi mesi dopo il grave lutto, con la creazione della Onlus “Associazione Massimo Accornero Viticoltore” che da quel triste 2004 si impegna nell’aiutare l’infanzia in difficoltà in ricordo di Massimo e del suo grande amore per i propri figli.
Oggi, dopo la scomparsa di Giulio all’inizio del 2015 all’età di quasi 78 anni, nell’attività dell’Azienda sono coinvolti, a vario titolo, Ermanno Accornero, sua moglie Patrizia, la loro figlia Francesca e la zia di quest’ultima, Nadia.
Le vigne e la cantina
Attualmente, i vigneti aziendali, interamente allevati a guyot, assommano a circa 25 ettari con le uve dei quali sono prodotte, ogni anno, circa 150.000 bottiglie; le varietà coltivate sono Barbera, Grignolino, Freisa, Nebbiolo, Malvasia di Casorzo, Cabernet Sauvignon, Chardonnay e Sauvignon blanc.
I suoli, argilloso-calcarei, poggiano, a circa un metro di profondità media, su uno spesso strato di Pietra da Cantone, la roccia calcarenitica miocenica di origine marina, tipica di buona parte del Monferrato; tale roccia, capace di assorbire l’acqua, funge da riserva idrica naturale nei periodo di siccità.
In cantina, le vinificazioni avvengono esclusivamente in acciaio a temperatura controllata a seguito di fermentazioni con lieviti indigeni; i vini per i quali è necessario un invecchiamento in legno riposano solo in tonneau di primo e secondo passaggio.
In ricordo dell’amore di un padre: l’Associazione Massimo Accornero Viticoltore
Nata nel corso del 2004 a seguito dell’incidente sul lavoro che, il primo giugno dello stesso anno, costò la vita a Massimo Accornero, l’Associazione Massimo Accornero Viticoltore si prefigge di aiutare i bambini orfani oltre che di promuovere iniziative culturali – e altre attività di sostegno in genere – a favore dei giovani quali, ad esempio, la concessione di borse di studio a studenti meritevoli ma in difficoltà economiche. Per evidenziare ulteriormente il forte legame che univa Massimo al proprio lavoro e all’intero mondo del vino, a partire dal 2006 l’Azienda ha dato vita a una nuova etichetta da uve Nebbiolo – il Girotondo – i cui interi proventi contribuiscono a finanziare l’Associazione;
per meglio ricordare che i protagonisti dell’Associazione sono i bambini, ogni anno l’etichetta del Girotondo viene disegnata da un bimbo dell’Associazione stessa. Solo a titolo di esempio, voglio ricordare che, nel 2017, l’Associazione ha sostenuto il progetto “Adozione a km zero” proposta dall’Associazione Angelo Campora e Amici del Gabbiano di Alessandria, ha aiutato due sorelline rimaste orfane a seguito del terremoto del Centro Italia, ha nuovamente collaborato con ANFFAS di Casale Monferrato per giungere all’acquisto di un forno per il progetto “Cuochi senza Frontiere” e ha, infine, contribuito alle cure di Francesca, una bimba di quattro anni nata in Congo con gravi malformazioni.
Accornero e i suoi vini: le degustazioni
Di seguito, avrò il piacere di raccontare i vini degustati nel corso della mia visita in Cantina il giorno 10 marzo 2018; oltre ai vini di seguito descritti, l’Azienda produce il Giulin – Barbera del Monferrato Doc: per la descrizione dell’annata 2015 di questo vino rimando all’articolo citato in precedenza (clicca qui).
Bricco del Bosco – Grignolino del Monferrato Casalese Doc – 2017
Le uve Grignolino in purezza utilizzate nella produzione del Bricco del Bosco 2017 prevengono da vigne di circa 40 anni di età coltivate su suoli molto ricchi di scheletro derivante dalla Pietra da Cantone e aventi esposizione sud-orientale.
Nel calice, questo vino si offre allo sguardo per mezzo di un luminosissimo color rubino chiaro appena impreziosito dalle prime sfumature granato.
Al naso, è il Grignolino in tutta la sua tipicità ed eleganza: le note fruttate di marasca e ribes rosso, infatti, dividono il palcoscenico con le tanto tipiche sensazioni di rosa rossa e di pepe verde; una spiccata sensazione minerale, riconducibile direttamente ai sentori della nuda roccia, ne completa il panorama olfattivo.
L’attacco in bocca è grintoso ma composto: la vivace e gradevole trama tannica, aiutata in tal senso dalla ben presente freschezza, dona carattere e piacevolezza di beva alla notevole struttura; è un vino sommessamente caldo che certo non tradisce il 14% di alcol in volume. L’elegante fin di bocca e la più che soddisfacente persistenza ci ricordano perché la nobiltà e l’alta borghesia piemontese di inizio ‘900 tanto amassero questo vino.
Girotondo – Monferrato Doc Rosso – 2015
Prodotto con uve Nebbiolo in purezza ottenute da una vigna piantata nel 2003, il Girotondo 2015 è stato invecchiato in tonneau per 12 mesi. È il vino prodotto in memoria di Massimo Accornero e i cui proventi sono interamente devoluti all’Associazione a difesa dell’infanzia che porta il suo nome.
Il Girotondo 2015 si presenta nel calice di un luminoso color granato nel quale, però, si scorgono ancora le ultime sfumature rubino a indicarci una gioventù non del tutto trascorsa.
Oltre che nel colore, è al naso che il nobile vitigno piemontese si rende particolarmente manifesto regalando note di frutta rossa croccante tra le cui maglie emergono nitide le note floreali della violetta candita nonché un’aggraziata sensazione ematica; la polvere di caffè e una nota minerale – quasi terrosa – ne completano un quadro olfattivo fine e armonico.
All’assaggio, offre un corpo piacevole e una buona morbidezza oltre a tannini dolci e di ottima fattura, anche se ancora leggermente scalpitanti, e una vivace freschezza; assai piacevole il fin di bocca e buona la persistenza.
Un vino ancora adolescente – ma già molto godibile – che promette nuove intriganti sorprese a chi avrà la pazienza di aspettarlo ancora qualche anno.
Bricco Battista – Barbera del Monferrato Superiore Docg – 2014
Figlio di tre settimane di macerazione e di un successivo invecchiamento in tonneau per 18 mesi, il Bricco Battista 2014 è prodotto con sole uve Barbera ottenute da tre ettari di un vigneto con mezzo secolo di storia; prima di essere posto in commercio ha riposato in vetro per almeno un altro anno.
Di color rubino molto intenso e luminoso, questa Barbera del Monferrato Superiore Docg si offre al naso per mezzo delle tanto tipiche note di ciliegia matura alle quali si affiancano quelle agrumate dell’arancia rossa; la ben marcata – ma non coprente – sensazione boisé è attraversata da sentori di potpourri di fiori rossi oltre che da sommesse sfumature terrose.
In bocca, è materico e muscolare: l’ottimo corpo e l’altrettanto spiccata morbidezza gli conferiscono grande rotondità; l’equilibrio è raggiunto grazie alla ben presente freschezza e alla tessitura tannica fitta e piacevole che gli conferiscono, nel contempo, nerbo e personalità; la persistenza si rivela decisamente adeguata.
Cima, Riserva della Casa – Barbera del Monferrato Superiore Docg – 2011
Questa etichetta, prodotta solo nelle annate migliori, è ottenuta da uve Barbera vendemmiate con una leggera sovra-maturazione di circa due settimane; tali uve sono state macerate per circa un mese in presenza dei raspi. In seguito, il Cima è stato invecchiato per circa 36 mesi in tonneau per affinare poi altri due anni in bottiglia prima della sua commercializzazione.
Dal calice – nel quale si offre allo sguardo di un intenso, luminoso e vellutato color granato – emergono note di confettura di ciliegia e di piccoli frutti oltre a sensazioni di fiori rossi appassiti; le piacevoli note boisé accompagnano, in seguito, i sentori speziati della noce moscata dando vita a un bouquet armonico ed elegante.
Il sorso – pieno, succoso ed equilibrato – vive grazie alla freschezza e ai tannini sobri ma ben percepibili nonché perfettamente vestiti dalla ricchezza del corpo e dalla sua morbidezza; la lunga persistenza e il gradevole fin di bocca concludono un assaggio nel quale la Barbera è la grande protagonista.
Vigne Vecchie Bricco del Bosco – Grignolino del Monferrato Casalese Doc – 2013
Le uve Grignolino utilizzate per il “Vecchie Vigne” sono prodotte da una differente vigna, piantata nel 1961, sempre sul Bricco del Bosco. Frutto di una lunga macerazione, questo Grignolino è stato invecchiato due anni in tonneau e, in seguito, ha riposato in bottiglia altri due anni prima di essere messo in commercio.
Il suo magnifico color granato chiaro introduce a un bouquet austero, fine e complesso nel quale i profumi di frutta rossa matura – marasca e ribes rosso su tutti – sono affiancati da un alternarsi di sensazioni tra le quali voglio ricordare la rosa appassita, il pepe nero e dei piacevoli sentori terrosi.
L’attacco in bocca è diretto, lineare e capace di coniugare carattere ed eleganza. Gli evidenti tannini, gradevoli ma ancora inaspettatamente giovanili, e la vivace freschezza offrono sostegno e carattere all’ottimo corpo oltre che alla sua morbidezza e a una garbata sensazione di calore; più che adeguata la persistenza.
Invecchiato senza stravolgerne la sua vera essenza – ovvero la capacità di essere solo apparentemente burbero ma, nel contempo, riservato e aggraziato – questo Grignolino si è mostrato capace di esprimere pienamente l’alta qualità di un vitigno troppo spesso dimenticato da produttori e appassionati.
Centenario – Vino rosso Cabernet – 2011
Prodotto con sole uve Cabernet Sauvignon e invecchiato per 18 mesi in tonneau, il Centenario ha poi riposato almeno un anno in bottiglia prima della sua messa in vendita.
Alla vista, si offre di un intenso e vellutato color granato, preludio a un bouquet ampio ed elegante nel quale le note profonde di frutta rossa matura accompagnano le sensazioni speziate della noce moscata e della liquirizia; lievi, fresche e aggraziate sfumature vegetali ci ricordano il vitigno da cui il vino ha avuto origine.
Al palato, apre morbido e intenso per dare immediatamente spazio alla piacevolmente nervosa tannicità che costituisce lo scheletro di questo vino e sulla quale sembrano reggersi corpo e morbidezza dando così vita a un unicum equilibrato e armonico; molto buona la persistenza.
Brigantino – Casorzo Doc – 2017
Vino frizzante ottenuto da uve Malvasia di Casorzo prodotte dall’omonimo vigneto, il Brigantino si presenta nel calice di un cristallino color rubino chiaro con un’effervescenza di corretta persistenza.
I piccoli frutti rossi, la pesca a polpa gialla e i fiori di rosa ne connotano il panorama olfattivo.
Al palato, spicca per la vibrante freschezza e per una tannicità lieve e gentile, entrambe indispensabili per donare equilibrio all’insieme nel quale sono ben percepibili la dolcezza, dovuta agli zuccheri residui della prima fermentazione, oltre a un buon corpo e a un’altrettanto adeguata morbidezza; l’effervescenza, che si rivela non essere pungente o invasiva né al naso né in bocca, conferisce all’insieme ulteriore piacevolezza di beva.
Azienda Agricola Accornero & Figli
Via Ca’ Cima, 1
15049, Vignale Monferrato (AL)
info@accornerovini.it