Albani e Doria di Montalto: i due volti biologici del Riesling renano in Oltrepò Pavese
La felicità, come un vino pregiato,
deve essere assaporata sorso a sorso.
Ludwig Feuerbach
Mitteleuropa: nome evocativo di secoli di splendori e guerre, di cultura e Restaurazione, di Belle époque e miseria. Nel bene e nel male i Paesi dell’Europa centrale hanno giocato un ruolo cardine nelle umane vicende a partire dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente. La storia dei popoli – si sa – è da sempre strettamente legata a quella dei propri vini: i greci, gli etruschi, i fenici hanno diffuso la viticoltura lungo il mediterraneo e, in seguito, i romani l’hanno diffusa ovunque, fino a giungere all’Europa centrale e ai suoi grandi fiumi: il Reno e il Danubio. Fu lì, proprio lungo il Reno, che ebbe inizio la nostra storia, perché fu lì che nacque il suo protagonista: il Riesling Weiss o, come chiamato nel Belpaese, il Riesling renano.
Il Riesling renano: bacca bianca ma sangue blu
Universalmente considerato uno dei migliori vitigni a bacca bianca del mondo, il Riesling renano (d’ora in poi abbreviato in RR) regala vini con grandissime capacità di invecchiamento caratterizzati, in gioventù, da eleganti note floreali e agrumate che lasciano posto, dopo cinque o sei anni trascorsi prima nei vasi vinari e poi in bottiglia, a note minerali di pietra focaia che, col tempo e la pazienza, evolveranno nei sentori più nobili e ambiti, quelli di idrocarburi. In bocca questi vini sono sempre sostenuti da grandissima acidità e buon corpo; è proprio l’acidità che, oltre a permettere – nei casi migliori – anche molti decenni di affinamento in bottiglia, ha portato, nei territori più vocati di Germania, Francia e Austria, a vini caratterizzati da elevatissimi residui zuccherini quali i Trockenbeerenauslese della Mosella (Mosel – Saar – Ruwer) o del Reno (Rheingau e Rienhessen). È da sottolineare che, senza nulla voler togliere a questo grandissimo vitigno, il clima gioca, in particolare sulla Mosella e sul Reno, un ruolo fondamentale. Queste aree vitivinicole sono, infatti, le più settentrionali dell’Europa continentale (anche oltre i 50°N, più settentrionali perfino di Champagne e Chablis) e il clima diviene, pertanto, un attore molto importante nel mantenimento di elevatissime acidità totali nelle uve di RR.
Oltre che in Germania, dove raggiunge le sue massime espressioni, il RR è diffuso lungo il Reno in Alsazia, regione nella quale, grazie alla protezione data dai Vosgi, riesce a dar vita a vini sia secchi sia dolci (Vendage Tardive e Sélection de Grains Nobles.). Nel resto d’Europa, il RR è coltivato in Austria, principalmente nelle regioni di Weinviertel e Wachau, in Ungheria, nel sud e nei pressi del Lago Balaton, in Spagna – nelle D.O. Penedès e Castilla La Mancha – e in numerosi altri paesi dell’Europa orientale (Repubblica Ceca, Slovacchia, Moldavia, Slovenia, Croazia). Tra i paesi extraeuropei, in nord America troviamo vini di buona qualità ottenuti da RR in Oregon, California, Michigan e, soprattutto, negli stati di Washington e New York oltre che nel confinante stato canadese dell’Ontario, noto sia per le versioni secche sia per gli ice wines. In Sud America, limitate coltivazioni di RR sono presenti in Argentina (Mendoza) e in Cile. Ottimi risultati, in virtù dei suoli ricchi di ardesia, sono stati ottenuti in Australia a nord di Adelaide nella Clare Valley; la coltivazione di questo vitigno è in crescita significativa anche in Nuova Zelanda.
Attualmente in Italia il RR è ammesso in 17 Doc e 84 Igt, distribuite in tutte le regioni ad eccezione di Valle d’Aosta, Liguria, Basilicata e Calabria. Nel 2000, la superficie totale vitata con RR in Italia era pari a 624ha. Le aree tradizionalmente più vocate sono l’Alto Adige, il Friuli e l’Oltrepò Pavese.
È importante ricordare che in Italia è ampiamente diffuso un altro vitigno, chiamato Riesling Italico, che, a dispetto del nome, è risultato essere di origine danubiana. Questo vitigno è in realtà identico al Welschriesling a suo volta sinonimo di Graševina.
Le origini del Riesling Renano
La comunità scientifica concorda ormai sulle origini tedesche di questo vitigno, in particolare nella regione del Rheingau. In quest’area, la più antica citazione riferibile al RR risale al 3 marzo (o, forse, febbraio) del 1435 da parte di un mastro cantiniere di Katzenelnbogen in Rüsselsheim. Il nome Riesling così come tutt’oggi utilizzato compare nel 1552 in un’opera di Hieronymus Bock in cui tratta, tra gli altri argomenti, delle vigne della Mosella e del Reno.
Recenti analisi biomolecolari hanno messo in luce una relazione padre – figlio fra RR e Gouais blanc, un antico vitigno europeo. Le parentele dello stesso tipo emerse fra quest’ultima varietà e numerosi altri importanti vitigni quali Chardonnay, Gamay noir, Elbling e Furmint, conducono a ipotizzare, con ragionevole sicurezza, relazioni nipote – nonno – cugino fra il RR e questo gruppo di varietà europee.
La terra dei tre grandi nobili: l’Oltrepò Pavese
Gianni Brera, il compianto giornalista gourmet, definì questa terra l’unica zona vitivinicola a forma di grappolo. Non so se si possa considerare questo fatto una sorta di rivisitazione morfologica del detto latino in nomen omen, ma è sicuro che l’Oltrepò è una terra dove le radici della viticoltura affondano in un passato davvero lontano.
La porzione di territorio trattata in questo articolo, vale a dire l’area compresa fra le colline sovrastanti Casteggio e il paese di Montalto Pavese, è caratterizzata da suoli, ascrivibili al Langhiano, costituiti da marne calcareo argillose con significative presenze di gesso.
Il suo clima è caratterizzato da inverni asciutti e freddi, primavere mediamente piovose, estati asciutte e calde e da una stagione vendemmiale, che vede piogge significative solo verso la sua conclusione.
Inoltre, l’uomo, si sa, è parte integrante di un territorio e, pertanto, è importante ricordare alcuni aspetti della sua storia moderna, cioè le dominazioni francesi e asburgiche, nonché la sua lunga storia comune con il Piemonte, tanto da essere considerato facente parte, insieme ad una piccola parte delle colline piacentine, del cosiddetto Vecchio Piemonte.
Quanto sopra scritto rende, quindi, ragione di una caratteristica unica di queste terre: la presenza, uno a fianco all’altro, di tre grandi vitigni: il pinot nero – utilizzato nella produzione sia di spumanti metodo classico, sia di vini rossi fermi di grande struttura ed eleganza, il nebbiolo – di cui è stata recentemente avviata la valorizzazione e la realizzazione di nuovi impianti a partire da materiale clonale locale – e il Riesling Renano, che sa donarci sia ottimi spumanti metodo classico, sia vini fermi di grande complessità e ottima capacità di invecchiamento; attualmente, il RR in Oltrepò occupa, attualmente, circa 30ha di superficie.
Azienda Agricola Albani
Nata nel 1991, l’Azienda Albani recupera un’antica attività di famiglia e, soprattutto, rilancia la passione, mai sopita, per il vino e per la vigna. La nuova cantina viene costruita in località Casona in comune di Casteggio; attualmente le vigne, situate a 200-250 metri sul livello del mare e addossate al bosco Ceresino, coprono una superficie di circa 20ha. L’azienda è certificata biologica e segue, sia in vigna sia in cantina, i protocolli di Vinnatur, associazione di viticoltori naturali alla quale aderisce.
Riesling Oltrepò Pavese Doc 2010 13% vol.
Vinificato in acciaio con breve macerazione sulle bucce, questo RR si presenta di un bel color oro cristallino. Il profilo olfattivo si rivela subito di grande fascino e complessità;dominano i sentori leggermente ossidativi di mela stramatura, arricchiti da note di incenso, frutta tropicale, fiori di tigli e miele. In bocca questo vino si arricchisce dei tipici sentori di pietra focaia; è un vino fresco, di buon corpo e buona persistenza.
Riesling Oltrepò Pavese Doc 2007 12,5% vol.
Le uve di RR, dopo la pressatura, macerano 6 – 8 giorni sulle bucce e fermentano in legno dove svolgono spontaneamente anche la fermentazione malolattica. Questo vino, velato per la mancanza di qualsiasi filtrazione, mostra un magnifico colore oro antico. Il naso è di buona intensità, schietto e di ottima complessità; si riconoscono gradevoli note di mela gialla matura, pesca sciroppata, miele di castagno, foglie di tè e fiori gialli. In bocca è molto gradevole, di corpo e sostenuto da una spiccata acidità; ottima la persistenza.
Riesling Oltrepò Pavese Doc 2006 13,5% vol.
Prodotto secondo le stesse procedure dell’annata precedente, questo vino colpisce per la grande piacevolezza e la complessità del suo bouquet. L’albicocca matura e la frutta tropicale, immediatamente riconoscibili, sono arricchite e completate da note minerali di grafite, fiori di ginestra e frutta secca. L’ingresso in bocca è composto, di corpo, caldo e ancora sorretto da una nervosa acidità e da una sapidità ben percepibile. Ottima la rispondenza con il naso e degna di nota la persistenza.
Azienda Agricola I Doria di Montalto
L’Azienda Agricola I Doria di Montalto nacque nell’anno 1800 con l’acquisto del primo podere da parte della famiglia Doria. Attualmente, l’Azienda, condotta da Andrea e Davide Doria con l’imprescindibile aiuto della madre Giuseppina Sassella Doria e dell’agronomo Daniele Manini, si sviluppa per circa 48ha in corpo unico, di cui circa 30 vitati; i vigneti di RR sono allevati a cordone speronato. I terreni aziendali sono di tipo marnoso- argilloso con importanti presenze di gesso e godono di esposizioni prevalenti a sud-ovest a circa 250 metri di altezza in posizione dominante. Tutta la produzione aziendale è certificata biologica.
1800 – Metodo Classico Tradizionale Brut Nature 2009 13,5% vol. Sboccatura aprile 2012
Questo spumante, ottenuto da uve di RR in purezza con mosti lavorati in iperossigenazione e svolgimento della malolattica, colpisce per il color paglierino intenso reso brillante dal perlage di grande finezza e persistenza. Il naso apre con marcate note di pietra focaia a ricordarci il vitigno utilizzato; a queste si uniscono, in un perfetto connubio, piacevoli sentori di frutta fresca, in modo particolare di pesca e mela. In bocca rivela una personalità spiccatissima, sostenuta da una tagliente acidità e da una grande persistenza; ottima, per via retronasale, la rispondenza con il profilo olfattivo.
Roncobianco – Riesling Oltrepò Pavese Doc 2007 12,5% vol.
Il fascino di questo vino si rivela fin dalla prima occhiata quando si viene colpiti dal suo colore oro antico intenso e cristallino. Il fascino si trasforma in fascinazione quando il bicchiere viene avvicinato al naso rivelando tutta la sua complessità: alla pietra focaia, che per prima colpisce i nostri sensi, si susseguono, nel tempo, note di frutta tropicale matura e zafferano affiancate da sensazioni burrose.
Pazientando, dal bicchiere, ormai praticamente vuoto, emergono profumi di tè nero, canfora, timo, maggiorana e miele di castagno nonché il primo affacciarsi del più nobile tra i descrittori di questo vitigno: l’idrocarburo. In bocca è caldo, di corpo, retto da un’acidità ancora non domata e da una persistenza decisamente degna di nota.
Albani Viticoltori
Strada San Biagio, 46 Casteggio Pavia – Italy
Tel +39.0383.83622
Email: info@vinialbani.it
www.vinialbani.it
Azienda Agricola I Doria di Montalto
Località Casa Tacconi, 3 Montalto Pavese Pavia – Italy
Tel +39.0383.870143
info@vinidoria.com
www.vinidoria.com