“Alla scoperta della biodiversità”: Fondazione La Raia e Renato Cottalasso presentano il libro che racconta i successi di un’altra agricoltura
Il vino è emozione, è gioia, è convivialità: credo che su questi aspetti non ci possano essere dubbi. Il vino è, però, anche lavoro, reddito, sviluppo e rappresenta, perciò, un valore del quale, a priori, non si può che essere orgogliosi in un paese come l’Italia che vede nella filiera vitivinicola una voce importante del proprio bilancio complessivo. Resta, però, un grande, enorme, punto interrogativo: la vitivinicoltura può essere parte di quello sviluppo sostenibile sempre più proclamato a parole e sempre troppo poco realizzato nei fatti?
Non è questo il luogo e non sono io la persona adatta per cercare una risposta esaustiva a questa domanda ma credo sia mio dovere – oltre che mio grande piacere, dati i miei ventennali trascorsi universitari nella ricerca e nell’insegnamento della zoologia dei vertebrati e della gestione della fauna – dare spazio a un’iniziativa volta a dimostrare che un altro modello di viticoltura è possibile e che uomo, redditto e natura possono convivere e trovare ciascuno un prezioso supporto nell’altro.
È quanto emerge dal volume “Alla scoperta della biodiversità” – pubblicato dalla Fondazione La Raia di Novi Ligure (AL), espressione dell’Azienda Vitivinicola Biodinamica La Raia – che riassume i risultati della ricerca svolta dall’Autore, l’ornitologo Renato Cottalasso, al fine di studiare la biodiversità all’interno dell’omonima Tenuta nella quale ai circa 42 ettari di vigneti, nelle colline tra Novi Ligure e Gavi, si affiancano altri 140 ettari di boschi, prati, pascoli e campi di cereali tra loro collegati da un fitto reticolo di siepi e viali alberati Nei pascoli sono allevate, allo stato semi-brado, vacche di razza Fassona e viene ampiamente praticata l’apicoltura; i campi di cereali sono in gran parte costituiti da varietà antiche, quali, ad esempio, il farro monococco.
Lo studio, i cui risultati sono stati esposti da Renato con passione e competenza in questo libro, ha indagato le presenze floristiche e faunistiche – estese correttamente a invertebrati e vertebrati – nei diversi ambienti presenti nell’area di studio, ovvero vigneti, campi, prati e pascoli, ambienti ecotonali e corridoi ecologici, aree antropizzate, zone umide e boschi dedicando a ciascuno di essi un capitolo del volume nel quale sono descritte le peculiarità di questi habitat e le principali specie che vi sono state osservate. Il volume, di 116 pagine, è preceduto da un inquadramento geografico e geologico del territorio e sono fornite informazioni sui principi cardine dell’agricoltura biodinamica. Dal lavoro svolto è scaturito un volume di gradevole lettura ma non perciò di scarso rigore nel quale, per mezzo di un linguaggio accessibile a tutti, sono indicati gli habitat e le specie di maggior interesse biologico e conservazionistico anche in riferimento alle normative europee di conservazione della biodiversità quali Direttiva Habitat e Direttiva Uccelli.
Nel corso dei 15 anni di osservazioni, l’Autore ha osservato 167 specie di vertebrati (7 specie di Pesci, 9 di Anfibi, 8 di Rettili. 116 di Uccelli e 27 di Mammiferi) oltre a un elevato numero di specie di vegetali e invertebrati; tra le prime spiccano alcune presenze di pregio quali, ad esempio, la nottola, il canapino, il picchio rosso minore, e la sterpazzolina di Moltoni, oltre ad assiolo, zigolo nero e falco pellegrino. Chi fosse interessato all’elenco completo delle specie di vertebrati può scaricare la check list cliccando qui.
Il volume è in vendita nelle librerie oltre a essere direttamente acquistabile sul sito della Fondazione La Raia (clicca qui).
L’Autore
Renato Cottalasso, ornitologo e fotografo, nasce a Genova nel 1971 e sviluppa fin da bambino la passione per la fauna selvatica e la montagna.
Negli anni Novanta inizia la collaborazione con Regione Liguria e in seguito – insieme al collega e amico Massimo Campora, esperto in uccelli rapaci – si occupa di ricerca naturalistica e realizza documentari su uccelli e anfibi. Con la casa editrice “Il Piviere”, di cui è uno dei fondatori, ha realizzato ricerche e osservazioni della fauna locale, in particolare dei lupi. In relazione a questa specie, dal 2005 ha sviluppato una peculiare ricerca attraverso le foto-trappole, una modalità di studio che porta a scoprire e approfondire aspetti sempre nuovi della biologia degli animali selvatici, entrando in punta di piedi nelle loro vite.
La Fondazione
Fondazione La Raia ‐ arte cultura territorio è nata nel 2013 con l’obiettivo di promuovere in Italia e all’estero una riflessione critica sul paesaggio, attraverso contributi che riguardano più campi di indagine. Sviluppa attività artistiche, culturali, didattiche, scientifiche e di ricerca volte a promuovere anche la conoscenza specifica del territorio del Gavi. Ad oggi sono state realizzate le opere permanenti di Remo Salvadori, di Koo Jeong A (visibili al pubblico) e di Michael Beutler, una pubblicazione con Elio Franzini edita da Corraini e numerose conferenze pubbliche dedicate alla riflessione sul paesaggio, protagonisti, tra gli altri, Gilles Clément e il gruppo francese Coloco, Paolo D’Angelo, Adriana Veríssimo Serrão, Francesco Jodice e Francesco Zanot, Stephanie Hessler. Fondazione La Raia è stata creata da Giorgio Rossi Cairo e da Irene Crocco, ed è diretta da Ilaria Bonacossa. Il Comitato scientifico è composto da Flavio Albanese, Marco Galateri di Genola, Vicente Todolì, Stefano Baia Curioni e James Bradburne.
ALLA SCOPERTA DELLA BIODIVERSITÀ
Fondazione La Raia
Formato: 17 x 24
Immagini: oltre 200 colore
Pubblicazione: novembre 2018
Prezzo: 19,50€
Pagine: 116
ISBN: 7988894368109