Diano d’Alba e i suoi vini secondo Luca Aimasso, ovvero la semplicità dell’entusiasmo
La forza sconvolgente del vino penetra l’uomo
e nelle vene sparge e distribuisce l’ardore
Tito Lucrezio Caro
Era una fredda sera di dicembre, sui campi l’ultima neve sembrava voler rimanere caparbiamente avvinghiata ai campi e ai piccoli boschi lungo la stretta strada sterrata che sembrava perdersi, curva dopo curva, nel buio della sera…
Quanto appena scritto non è l’inizio della sceneggiatura di un B-movie bensì è il nitido ricordo della mia prima visita all’Azienda Fratelli Aimasso, a Diano d’Alba (CN), in occasione della presentazione del loro Diano d’Alba Superiore “Pietro” il 18 dicembre 2015.
È stato proprio nel corso di quella serata, durante la quale ho avuto anche l’opportunità di assaggiare alcuni degli altri loro vini, che ho conosciuto Luca – l’attuale titolare – e ho pensato che avrei voluto, prima o poi, scrivere di lui, del suo lavoro e della sua terra, sospesa tra il cielo e le vigne.
Luca Aimasso – classe 1975, geometra con 17 anni di lavoro alle spalle in un’azienda alimentare – ha lo sguardo sereno e soddisfatto di chi ha la coscienza a posto, di chi pensa ciò che dice e dice ciò che pensa. Il vino è parte della sua vita e della sua famiglia ed è vissuto con spirito leggero e spontaneo. Luca ne parla con la semplicità delle cose di tutti giorni, delle cose che fanno, da sempre, parte del vivere quotidiano, di quelle azioni che costituiscono i nostri piccoli riti personali e famigliari e che ci rappresentano in modo semplice ma vero.
Dopo quella prima volta, ho avuto modo di ritornare in Azienda così come di incontrarlo in manifestazioni di settore o di chiacchierare a lungo con lui per telefono ma nulla è cambiato nella sua spontanea cordialità e nella sua capacità di far percepire il proprio entusiasmo senza mai avere il bisogno di sottolinearlo. In fondo, penso che per Luca il proprio lavoro rappresenti la serena quotidianità a cui molti di noi ambiscono nonché un modo di esprimere sé stesso guardando al futuro e mantenendo, però, saldo il legame con la terra e le proprie radici.
Il Diano d’Alba Docg e il suo territorio
Diano d’Alba, nel cuore delle Langhe, è divenuto ormai da tempo uno dei tanti comuni italiani che trova, giustamente, nel vino il fulcro della propria economia e che ha saputo legare, forte di un’identità ben radicata, il proprio nome a quello dell’intera Denominazione, seguendo un modello che, pur con difficoltà, si va affermando in altre aree del Piemonte e d’Italia. Un numero sempre maggiore di produttori, infatti, utilizza la Denominazione Diano d’Alba Docg – e non più Dolcetto di Diano d’Alba – per i propri vini a base Dolcetto svincolandosi, in tal modo, da un legame fin troppo stretto col vitigno. Questa scelta non vuole certo rappresentare un segnale di minore rispetto per le caratteristiche della varietà bensì ha lo scopo di porre in risalto, anche tramite il nome, le caratteristiche tipiche che quest’ultima acquisisce in relazione al territorio e alle sue tradizioni.
Il Diano d’Alba Docg, prodotto per disciplinare con uve Dolcetto in purezza, ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita nel 2010 dopo aver ottenuto la Doc nell’ormai lontano 1974. Questo importante momento ha sancito la crescita qualitativa e di immagine che i produttori hanno saputo perseguire nel corso di questi anni. Un aspetto importante, emblematico della loro ricerca della tipicità e del legame col territorio, è rappresentato dall’aver identificato, a partire dal 1986 grazie anche all’impegno dell’Amministrazione Comunale, ben 76 Sorì, ovvero letteralmente “le aree più soleggiate” del territorio comunale, cioè quelle più vocate alla viticoltura ottenendo la possibilità da parte del Ministero, dal 2009, di dar loro il valore di Menzioni Geografiche Aggiuntive e poterle così indicare in etichetta (per ulteriori informazioni a riguardo clicca qui).
Vale la pena di ricordare che il Disciplinare prevede anche la tipologia Superiore, caratterizzata da un volume in alcol minimo di 12,5% oltre che da una maggior durata del suo affinamento in cantina prima dell’imbottigliamento.
Nel Comune di Diano d’Alba sono anche assai diffusi i vitigni Barbera e Nebbiolo; ritengo utile, infine, ricordare che parte del suo territorio è compreso nell’area di produzione del Barolo Docg.
Da un punto di vista geopedologico, il territorio fa parte del Bacino Terziario Piemontese, costituito da sedimenti marini in parte di origine torbiditica; è caratterizzato dall’abbondante presenza di arenarie – dette appunto Arenarie di Diano d’Alba – nonché di porzioni di rocce marnose – Marne di Sant’Agata Fossili – nonché di suoli e rocce riconducibili alla Formazione di Lequio, costituita dall’alternarsi di strati sabbioso arenacei e strati marnosi grigi.
Nelle Langhe vitivinicole, il clima è di tipo temperato sub-oceanico con inverni freddi ed estati calde e siccitose; la temperatura media annua è compresa fra gli 11 e i 12°C. Gennaio è il mese più freddo, con una temperatura media di 2,1°C, mentre luglio rappresenta il mese più caldo, con la temperatura media che si attesta a 23,6°C. Le precipitazioni, concentrate in autunno e primavera, sono piuttosto contenute e risultano mediamente comprese fra i 500 e gli 800mm all’anno, con un gradiente crescente da nord-est verso sud-ovest.
L’Azienda Fratelli Aimasso: quattro generazioni e mezzo
Un “e mezzo” importante quello che si affianca a Luca, la quarta generazione a portare avanti l’attività di famiglia: un “e mezzo” rappresentato dai suoi due bambini – Alice e Pietro – che già ora mostrano interesse nei confronti del lavoro di papà e ai quali ha dedicato due dei suoi vini di punta.
Credo, però, sia meglio andare con ordine ripercorrendo per sommi capi la storia di questa azienda che dell’essere “famigliare” ha sempre fatto non certo un limite bensì il punto di forza.
Fondata negli anni ‘30 da Lorenzo – bisnonno di Luca – e da sua moglie Argentina, l’attività nasce, com’era consuetudine e necessità in quegli anni, come un’azienda agricola completa che vedeva al proprio interno varie tipologie di coltivi, l’allevamento del bestiame e la produzione di fieno oltre, ovviamente, la vitivinicoltura. La coppia ebbe tre figli: Giuseppe, che entrò nella Guardia di Finanza, Maria, che divenne suora, e Pierino, il nonno di Luca, che si fece carico di continuare l’attività dei genitori iniziando il percorso che l’avrebbe portata a diventare un’Azienda dedita esclusivamente alla produzione di uva e di vino. Tale percorso fu ultimato da Lorenzo, ovvero il papà di Luca, e da suo fratello Giuseppe.
L’ingresso di Luca nell’attività di famiglia, negli anni 2009 – 2010, coincide, grazie anche alla costante presenza e al fondamentale supporto dello zio, con una profonda ristrutturazione aziendale per adeguarla alle necessità della moderna vitivinicoltura. Attualmente, l’Azienda Fratelli Aimasso può contare su circa 8 ettari di vigne e una capacità produttiva di circa 50.000 bottiglie. Le vigne, site a una quota media di circa 470m s.l.m. su suoli calcareo-marnosi, godono di un’ esposizione variabile ma sempre compresa fra sud-est e sud-ovest.
Le degustazioni: quando i vini incontrano i bicchieri
Langhe Arneis Doc – 2015 – Lotto L7/16
Il paglierino intenso e cristallino di questo Langhe Arneis Doc prelude a un naso ampio e fine che apre con sensazioni di frutta gialla, mandorle non tostate e gelsomino alle quali, dopo una lieve rotazione, si uniscono, con garbo e armonia, le note del timo e quelle balsamiche della mentuccia.
Al gusto si percepisce ampio, profondo, di buon corpo, assai morbido e piacevolmente caldo; l’equilibrio è garantito dalla marcata freschezza nonché da una gradevole sapidità. La più che adeguata persistenza conclude un assaggio gradevole che si dimostra in grado di ben rappresentare questo ormai più che noto vitigno.
Degustazione del giorno 7 agosto 2016
Barbera d’Alba Doc – 2013 – Lotto L6/15
Alla vista questo Barbera d’Alba Doc si presenta di un bel color rubino nel quale fanno capolino i primi riflessi granato. Il suo bouquet – intenso, fine e di buona armonia – sembra ruotare intorno alle note fruttate della ciliegia scura e matura che vengono arricchite da sentori di fiori di glicine, confetto e cioccolato fondente nonché da una gradevole verticalità speziata riconducibile al pepe nero.
All’assaggio si offre compatto, caldo, di buona ampiezza e profondità. L’equilibrio è garantito dalla buona struttura sorretta dalla tipica freschezza del Barbera nonché da una tessitura tannica garbata ma ben percepibile; soddisfacente la persistenza.
Degustazione del giorno 18 gennaio 2017
Diano d’Alba Docg – 2014 – Lotto L12/15
Il suo color rubino intenso svela una non sopita gioventù in virtù delle ultime sfumature porpora che ancora non l’hanno abbandonato. Il naso, di frutta scura, è giocato tra sensazioni di ciliegia matura, mirtillo nero e prugna disidratata tra le quali è facile percepire i profumi – più “chiari” – delle fragoline di bosco. Il bouquet trova, col tempo, piena armonia grazie all’emergere dei sentori floreali del glicine nonché delle note di grafite, pepe nero e cioccolato al latte.
In bocca, si offre di buon corpo, fresco e giustamente tannico con un fin di bocca piacevole che ci ricorda, grazie alle leggere sensazioni vinose, il suo essere ancora adolescente.
Degustazione del giorno 18 dicembre 2016
Nebbiolo d’Alba – 2014 – Lotto L4/16
Il suo color rubino, piuttosto intenso in relazione al vitigno, introduce un vino il cui panorama olfattivo trova nella ciliegia matura, nella prugna disidrata e nel lampone gli attori pronti a contendere il ruolo di protagonista a delle prorompenti note speziate di pepe nero; il bouquet si completa con gradevoli sensazioni di cioccolato fondente.
L’assaggio delinea un vino ancora piuttosto giovane con un ingresso in bocca diretto e pulito che trova nei tannini – di più che buona fattura ma ancora giovanti e irruenti – i protagonisti indiscussi sui quali trovano sostegno il buon corpo e una struttura alcolica perfettamente inserita nel vino stesso e capace di donargli, pertanto, calore e morbidezza; buona la persistenza.
Degustazione del giorno 11 gennaio 2017
Alice – Barbera d’Alba Doc Superiore – 2014 – Lotto L4/16ALI
Barbera dal color rubino non particolarmente intenso ma dalla tonalità viva e luminosa, l’Alice – dedicato da Luca alla sua bambina – svela un naso decisamente fine ma, nel contempo, di sobria intensità che lo rende un vino certo non prepotente ma, al contrario, capace di regalare piacere ed emozioni a chi abbia voglia di ascoltarlo.
Le note di marasca, ribes rosso e fiori di glicine lo caratterizzano a calice fermo ma, a seguito di una attenta rotazione, il suo bouquet trova maggior complessità e armonia grazie al proporsi di sentori di grafite nonché delle prime accennate sensazioni di cuoio. Al gusto, si presenta elegante, equilibrato e armonico con un ingresso lineare e compatto che svela rapidamente un buon corpo, una giusta morbidezza e un delicato equilibrio raggiunto per mezzo della netta freschezza nonché di tannini eleganti e gradevolmente marcati. La più che soddisfacente persistenza ci prende per mano per condurci al sorso successivo.
Degustazione del giorno 31 ottobre 2016
Pietro – Diano d’Alba Docg Superiore – 2014 – Lotto L12/15
Questo vino, dedicato da Luca a suo figlio, riempie il calice di un intenso color rubino reso ancor più accattivante dalle ultime pennellate porpora che suggeriscono un vino ancora con marcate connotazioni giovanili. Questa impressione trova conferma nelle sensazioni vinose ancora ben percepibili al naso che accompagnano le note di fragolina di bosco, ribes rosso, ciliegia non molto matura e fiori di glicine.
In bocca, si offre piacevolmente muscoloso, succoso, caldo e di corpo, sostenuto da una tessitura tannica di ottima fattura, pur nel suo giovanile slancio, nonché da una freschezza ben presente ma, nel contempo, ben inserita nella tessitura del vino stesso. Il Pietro, dunque, si presenta come un vino con ottime potenzialità di crescita nel tempo che deve solo essere aspettato con un po’ di pazienza per poter essere pienamente apprezzato.
Degustazione del giorno 1 gennaio 2017
Azienda Agricola Fratelli Aimasso
Via Provinciale Montelupo. 24
12055, Diano D’Alba
info@aimasso.com