I distillati del Castello di Spessa: l’amore per l’eccellenza
- Augusto Gentilli
- Gio 12 Gen 2023
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La grappa rappresenta l’anima profonda della distillazione italiana nonché un’alta espressione di un comportamento di grande attualità e senso di responsabilità: nulla deve essere sprecato.
Chi ama il proprio lavoro, chi crede nella qualità e nella cura dei dettagli non è capace di fermarsi in superficie né, tanto meno, di non valorizzare al meglio ogni aspetto e ogni risorsa del proprio lavoro o, meglio, della propria passione. È questo, a mio avviso, il caso di Castello di Spessa a Capriva del Friuli (GO) e del suo attuale titolare, Loretto Pali. Non è trascorso molto da quando, sempre su queste pagine, mi sono occupato della produzione vitivinicola di questa Azienda (clicca qui per il precedente articolo) raccontandone la storia, la filosofia, il territorio e i vini. Il mio lavoro, però, non sarebbe stato completo se non avessi affrontato anche un altro fondamentale risvolto dell’attività del Castello, ovvero la produzione di distillati e, in particolare, di grappa e di brandy.
Da un grande potere derivano grandi responsabilità
Produrre vini di alta qualità e, di conseguenza, la disponibilità di grandi quantità di vinacce può essere vissuta come un problema – lo smaltimento delle vinacce stesse, pur se reso più agile da modifiche normative relativamente recenti, può rappresentare un costo e un impegno non desiderato – ma può, e a mio avviso deve, essere invece considerata una grande fortuna e, in un certo senso, una grande responsabilità dato che “da un grande potere derivano grandi responsabilità” (Stan Lee, cit).
A ulteriore riprova della passione e della cura di questa Azienda del Collio, la scelta si è naturalmente orientata verso l’utilizzo e la valorizzazione di tali vinacce al fine di ottenerne grappe capaci di rappresentarne pienamente la qualità, il vitigno e il territorio. Dato che la legge pone molti vincoli alle cantine che vogliano distillare in proprio le vinacce aziendali e che – a mio avviso aspetto ben più importante – ciascuno deve svolgere il lavoro per il quale è realmente dotato di passione e di talento, ecco la scelta naturale di rivolgersi a un’antica e “nobile” distilleria del territorio, ovvero la Mercedes de Mezzo.
La Distilleria Mercedes de Mezzo
Nata nel 1896, questa storica distilleria situata in frazione Fornaci De Mezzo in comune di Rive d’Arcano (UD), rappresenta un importante pezzo di storia della distillazione friulana e italiana. La cura nelle qualità delle vinacce e l’attenzione a tutte le fasi della distillazione con alambicco discontinuo a vapore, oltre a un sapere antico tramandato da secoli in queste terre, rappresentano gli ingredienti essenziali alla base della qualità dei prodotti di questa distilleria.
Con queste premesse, il “matrimonio d’amore” fra Castello di Spessa e Distillerie Mercedes De Mezzo è stato un accadimento “naturale” che – e considerate le premesse non poteva essere altrimenti – ha dato grandi frutti offrendo a tutti noi veri distillati di emozioni. Il Castello di Spessa, infatti, fornisce le vinacce derivanti dalla vinificazione delle proprie uve alla Distilleria e, in stretta collaborazione con i mastri distillatori della Mercedes de Mezzo, ottiene le grappe di cui andremo fra poco a parlare.
Due nobili figli della produzione del vino: la grappa e il brandy
Numerosi sono i distillati ottenuti a seguito dei processi di vinificazione delle uve della vite europea. Una prima fondamentale divisione fra le varie acquaviti di origine vitivinicola riguarda la materia prima oggetto della distillazione, ovvero le vinacce oppure il vino. I distillati di vinacce più noti sono la grappa, prodotta esclusivamente in Italia, e il marc francese mentre tra i distillati di vino è doveroso citare il brandy – che prende il nome di Cognac AOC e Armagnac AOC se prodotto nelle omonimi regioni francesi secondo antichi e rigorosi procedimenti – e il pisco cileno e peruviano che, a differenza dei cugini europei, non è mai oggetto di invecchiamento in legno.
Per ulteriori approfondimenti riguardanti grappa e brandy italiano rimando alle pagine del sito istituzionale europeo “Qualigeo”.
Le degustazioni
Nel corso della mia visita al Castello di Spessa, avvenuta all’inizio del mese di dicembre 2022, ho avuto il piacere di assaggiare alcune grappe e un brandy e, vista l’indiscutibile qualità degli stessi, ho ritenuto un dovere – oltre che un piacere – dedicare a questi distillati le seguenti righe per dare un mio piccolo contributo non solo e non tanto all’Azienda – contributo per altro assolutamente meritato – ma soprattutto per attirare l’attenzione su due grandi prodotti, la grappa e il brandy italiano, che molto spesso patiscono la concorrenza “modaiola” di altri prodotti di qualità certamente non confrontabile.
La Delicata – Grappa Friulana I.G. – 40% vol.
Questa grappa giovane – ovvero non invecchiata in legno – è prodotta da vinacce aziendali di differenti vitigni bacca bianca.
Nel bicchiere, si presenta perfettamente trasparente e cristallina e offre intense ed eleganti sensazioni di frutta bianca e fiori di zagara. L’attacco al palato è intenso, secco e teso; l’alcol, nitidamente percepibile come deve essere trattandosi di un distillato, non è in alcun modo aggressivo ma, al contrario, perfettamente integrato in una matrice morbida e di buon corpo. Il fin di bocca è gradevole e pulito e capace di chiamare il sorso successivo; molto lunga la persistenza.
La Decisa – Grappa Friulana I.G. – 50% vol.
La Decisa, anch’essa una grappa giovane ma prodotta a partire da vinacce sia di uve bianche sia di uve nere, si presenta perfettamente trasparente e cristallina donandoci sensazioni di pesca gialla, gelsomino oltre a lievi sfumature di miele; il quadro olfattivo, nel suo complesso, pur di non grande complessità colpisce per finezza e garbo. Il sorso apre molto morbido, avvolgente ed equilibrato e l’alcol, deciso ma armonioso, si rende manifesto principalmente al centro bocca. Nel suo complesso, si rivela una grappa di corpo, elegante e molto persistente; non fatevi spaventare dall’alcol: è perfettamente integrato e mai bruciante e certo, al palato, non lascia percepire la sua vera gradazione.
Decana – Grappa Friulana I.G. Stravecchia – 40% vol.
Ottenuta dalla distillazione di vinacce di merlot e cabernet sauvignon, questa grappa è stata invecchiata per sei anni in barrique di rovere d’Allier.
Il suo brillante color ambra impreziosito da riflessi dorati ci introduce a un caleidoscopio di profumi tra i quali mi piace ricordare le note agrumate del mandarino affiancate da quelle dei piccoli frutti rossi e della vaniglia; l’insieme trova la piena piena completezza grazie alle eleganti sfumature di rosa bianca e mallo di noce.
Al sorso, appare molto morbida e di gran corpo pur se secca e attraversata da una vivida, ma non bruciante, sensazione alcolica come sempre deve essere in un distillato di gran stoffa. Una nota di merito è dovuta, infine, all’elegante chiusura con spiccati e fini sentori di mandarino e alla lunga persistenza.
Grappa Riserva del Conte Ludovico di Spessa 1993 – 40% vol.
Questa Riserva è stata prodotta nel 1993, in sole 3.159 bottiglie, distillando le vinacce di merlot e cabernet sauvignon ottenute dalla produzione del Collio DOC Rosso “Sanserff”; in seguito, è stata invecchiata per 15 anni nelle barrique di rovere d’Allier già utilizzate per la produzione e la maturazione del Collio DOC Pinot bianco “Santarosa”.
Dal bicchiere, nel quale sfoggia un brillante e intenso color ambra con riflessi dorati, emerge un quadro olfattivo di rara intensità, eleganza e complessità. Le note di agrumi gialli e rossi canditi sono inframmezzate a quelle di albicocca ben matura, fiori di ginestra e vaniglia mentre il tutto è attraversato da un’intrigante – e non comune – sensazione di salsedine.
Al palato, si presenta di gran corpo e spiccata morbidezza ma, nel contempo, di non banale personalità in virtù delle armoniche – ma tese e vibranti – sensazioni alcoliche che le forniscono nerbo e sostegno; lunghissima la persistenza.
Casanova – Brandy X.O. – 1969 – 50% vol.
Ottenuto dalla distillazione di vini bianchi del Collio e, in seguito, invecchiato per oltre 40 anni in botti di rovere, il Casanova 1969 ci colpisce già allo sguardo grazie al suo affascinante color ambra intenso e brillante. Al naso, regala sensazioni di uvetta appassita e albicocche disidratate oltre a sentori di pot-pourri di fiori gialli e mandarino candito; l’insieme trova, infine, la sua piena completezza in virtù delle sfumature di spezie dolci che gli conferiscono una piacevole verticalità olfattiva. Al sorso, apre morbido e di corpo per poi regalarci, al centro bocca, eleganti e necessarie sensazioni di alcol che gli conferiscono il necessario carattere e una beva capace di condurci per mano al sorso successivo; assai lunga la persistenza.
Degustazioni svolte in Azienda il giorno 7 dicembre 2022
Castello di Spessa
Via Spessa, 1 – 7 – 14
34070, Capriva del Friuli (GO)
info@castellodispessa.it