Nuovo appuntamento a Milano con “Incontri di…vini” per i Fuori Expo di Go Wine e di Mauro Giacomo Bertolli
21 cantine, 1 distilleria, il GAL Piana del Tavoliere e il Consorzio Tutela vini Oltrepò Pavese -rappresentato dal Presidente, Michele Rossetti, dal Direttore, Emanuele Bottiroli, oltre che 14 produttori – a cui aggiungere la partecipazione di Giovanni Fava, Assessore Regionale all’Agricoltura della Regione Lombardia.
Questo, in estrema sintesi, potrebbe essere il racconto dell’evento “Incontri di…vini” organizzato da Go Wine e dal noto wine-journalist Mauro Giacomo Bertolli, firma enoica per l’edizione on line del Sole 24 Ore con la sua rubrica Andar per Vini e direttore del portale Italia del Vino.com, svoltosi il 22 ottobre presso l’Hotel Michelangelo di Milano con la preziosa e impeccabile collaborazione dei sommelier Fisar della Delegazione di Milano. Questa è, però, una descrizione sicuramente corretta ma, altrettanto sicuramente, non sufficiente a descrivere l’atmosfera di questa manifestazione nella quale – senza nulla togliere all’organizzazione e agli illustri ospiti – il vero protagonista era, come sempre a mio avviso dovrebbe essere in queste occasioni, il vino.
Vino raccontato dai produttori e assaggiato con attenzione e competenza da una folta platea di professionisti e appassionati. Etichette scelte con attenzione, con l’idea di riunire alcune delle migliori realtà italiane, dall’Alto Adige alla Sicilia, prescindendo dalla notorietà delle stesse e ponendo, in tal modo, fianco a fianco grandi e celeberrime Aziende con piccoli artigiani che producono poche migliaia di bottiglie, così come blasonate Denominazioni con piccole – ma grandissime – produzioni di nicchia.
L’evento, a pochi giorni dalla chiusura di Expo, è stato anche l’occasione per fare il punto, durante una breve tavola rotonda, sul presente e sul futuro della vitivinicoltura lombarda e, più in generale, italiana. Al dibattito, moderato da Mauro Giacomo Bertolli, ha partecipato l’Assessore regionale all’Agricoltura Giovanni Fava, il presidente del Consorzio Tutela vini Oltrepò Pavese, Michele Rossetti nonché il Presidente di Go Wine, Avv. Massimo Corrado. A seguito di una serie di spunti proposti dal moderatore, l’attenzione dei partecipanti è stata tutta rivolta a Expo 2015 sia per i risultati già ottenuti in termini di presenze e visibilità sia – anzi soprattutto – per quelli ancora da ottenere cavalcando l’onda lunga del suo enorme successo.
In tal senso, l’Assessore Fava ha tenuto a evidenziare come la Regione Lombardia abbia dedicato particolare attenzione al mondo del vino, riservandogli ampio spazio nel Padiglione Lombardia e realizzando eventi che valorizzassero un approccio “Business to Business” focalizzato nel mettere in contatto i produttori con i potenziali acquirenti, soprattutto stranieri, date le grande potenzialità di alcuni mercati esteri e la costante contrazione di quello interno. Inoltre, per quanto riguarda il futuro nel breve e medio periodo, la Regione Lombardia ha appena approvato il nuovo OCM Vino improntato in gran parte su progetti di internazionalizzazione con un investimento totale pari a 3,5 milioni di euro. Dal canto suo, il presidente Rossetti ha tenuto a mettere in evidenza come l’Oltrepò Pavese rappresenti non solo un’importantissima area vitivinicola in termini quantitativi o di potenzialità ma che, ormai da numerosi anni, l’impegno nella ricerca della qualità da parte dei produttori oltrepadani abbia dato ottimi risultati come testimoniato, ad esempio, dai numerosi premi assegnati dalle principali guide di settore.
Il dibattito si è concluso, come era giusto che fosse, con i saluti e con i ringraziamenti dell’avvocato Corrado che ha tenuto a evidenziare – aspetto quest’ultimo profondamente radicato nella filosofia stessa di Go Wine – il valore aggiunto che i vitigni autoctoni, ben rappresentati anche in questo evento, possono rappresentare per l’intera filiera vitivinicola italiana.
Breve presentazione dei produttori partecipanti e di un vino per ognuno tra quelli presentati
Ancilla Lugana – Dossobuono di Villafranca (Vr)
Un’azienda famigliare tutta al femminile, giunta ormai, con Luisella Benedetti, alla terza generazione. Una terra in grado di dare grandi vini bianchi con spiccate capacità di invecchiamento grazie alle grandi caratteristiche delle uve di Turbiana – il nome locale del Trebbiano di Soave – coltivate con passione e strenua ricerca della qualità.
Ancilla Lugana – La Ghidina – Lugana Doc 2006
Il giallo oro di questo Lugana, da uve Turbiana in purezza, prepara i sensi alle note di frutta gialla matura, frutta tropicale e cioccolato bianco. Il tutto viene ulteriormente arricchito da gradevolissime sensazioni agrumate e lievi sentori di floreali; molto garbato l’uso del legno. In bocca, entra compatto e rotondo e colpisce per pienezza ed equilibrio in virtù di una freschezza ancora adolescenziale; di ottima persistenza.
Balgera – Chiuro (So)
Paolo Balgera rappresenta la quarta generazione a dedicarsi alla vitivinicoltura in Valtellina svolgendo la propria attività nell’azienda di famiglia fondata verso la fine degli anni ‘70 del XIX secolo; attualmente, è aiutato nel proprio lavoro dai figli Luca e Matteo nonché dalla moglie Paola e dalla sorella Daniela. I suoi vini, ottenuti da uve Nebbiolo, invecchiano molti anni quasi esclusivamente in legni grandi con capienze comprese tra i 15 e i 100hl.
Balgera – Valtellina Superiore Docg Valgella Riserva – 2000
Questo Valgella si presenta alla vista di un caldo color granato. Il naso – fine ed elegante – regala sentori di marasca, piccoli frutti rossi, violetta e grafite nonché le tipiche note ematiche.
In bocca, colpisce per la pienezza del corpo e la sua avvolgenza oltre che per l’eleganza dei tannini e per l’acidità netta e gradevole; ottima persistenza.
Cantina Merano – Marlengo (Bz)
Terrazzamenti, fatica nonché un grande rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Ecco gli “ingredienti” segreti che stanno alle spalle della fama che questa Cantina si è conquistata negli anni. Le Alpi poste a riparare i dintorni di Merano e la Val Venosta dalle fredde correnti settentrionali, l’aria più calda che risale dalla pianura e le marcate escursioni termiche permettono una vitivinicoltura di qualità con grandi panorami gusto-olfattivi.
Cantina Merano Zeno – Pinot Nero Alto Adige Doc Selezione 2012
Ottenuto da uve Pinot nero coltivate in Val Venosta a quote comprese fra gli 800 e i 1000m s.l.m., questa Selezione si mostra di un bel color rubino appena arricchito dalle prime sfumature granato. Il naso – tipico, fine ed elegante – regala sentori di piccoli frutti e spezie dolci. In bocca, si presenta compatto e intenso pur conservando intatta la sua eleganza; colpisce per la ruvida piacevolezza dei tannini e la lunga persistenza.
Cantina Valpolicella – Negrar (Vr)
Un lungo percorso di studio e ricerca: ecco quanto forse maggiormente caratterizza questa Cantina Sociale da quando, a partire dal 1989, ha iniziato una meticolosa ricerca volta a identificare le aree maggiormente vocate nel cuore della Valpolicella Classica nonché a mantenere un’ampia base ampelografica al fine di non perdere la tradizione e la tipicità dovuta ai numerosi antichi vitigni autoctoni. Un percorso che ha dato ottimi risultati come dimostrato, anche in quest’occasione, dai vini in degustazione.
Cantina Valpolicella – Recioto di Valpolicella Classico Docg Vigneti di Moron 2011
Il suo color rubino evoca i frutti rossi maturi che lo caratterizzano ad una prima olfazione. Una lieve rotazione permette, però, di apprezzarne la complessità e l’eleganza date dalle note di potpourri di fiori rossi, unitamente ai freschi profumi erbacei, alle note di spezie dolci e cioccolato e alla tipica sensazione eterea che tipicamente connota questi grandi passiti. In bocca, si presenta di grande equilibrio, grazie alla gradevole tannicità e la ben presente freschezza; ottima la persistenza.
Colombo Antonio e Figli – Cascina Pastori – Bubbio (At)
Ai piedi della Langa Astigiana, questa Azienda, nata nel 2004 a partire dai 9ha di vigneto preesistente, imbocca fin dall’inizio una strada che la porta a valorizzare in modo particolare uno dei più nobili vitigni del panorama viticolo mondiale: il Pinot nero. La svolta decisiva in tal senso avviene nel 2010, a seguito dell’incontro fra il titolare e il famoso enologo Riccardo Cotarella, che decide, in accordo con la famiglia Colombo, di raccogliere la sfida e focalizzare l’attività aziendale proprio su questa difficile varietà.
Colombo Antonio e Figli, Cascina Pastori – Apertura – Piemonte Pinot nero Doc – 2012
L’eleganza di questo vino si intuisce fin dalla prima occhiata grazie al suo colore rubino dalla grande luminosità. Il naso – molto fine e tipico – è caratterizzato dai piccoli frutti rossi, da note floreali, riconducibili alla rosa lievemente appassita, nonché dalle spezie dolci e da un’evidente sentore di liquirizia. In bocca, si presenta di grande piacevolezza e armonia con una trama tannica setosa e avvolgente e una persistenza decisamente degna di nota.
Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese – Torrazza Coste (Pv)
L’Oltrepò Pavese rappresenta la più vasta area vitivinicola lombarda all’interno della quale la grande varietà di ambienti – basti ricordare che la coltivazione della vite si estende tra i 150m e i 600m di quota – nonché l’ampia diversità di suoli, che spaziano da porzioni marcatamente argillose ad altre marnose con elevata presenza della frazione calcarea, permettono la coltivazione di una grande varietà di vitigni sia autoctoni sia di più recente – anche se ormai fortemente consolidata nella cultura enologica locale – introduzione. In questo evento, il Consorzio è stato rappresentato da numerose Aziende che hanno portato in degustazione i loro prodotti più importanti, con i quali stanno sempre più raggiungendo gli ottimi risultati che questo territorio può offrire. Tra i vitigni presentati voglio ricordare un antico autoctono a bacca rossa – la Mornasca – e due vitigni internazionali, il Riesling e il Pinot nero, quest’ultimo offerto sia nella versione Metodo Classico Docg – in bianco e in rosa, il ben noto Cruasè – sia vinificato in rosso.
El Vegro – Monteforte d’Alpone (Vr)
Piccola azienda familiare la cui prima vendemmia risale al 2002, El Vegro si trova in comune di Monteforte d’Alpone, nel cuore del Soave Classico, e dai suoi vigneti di Garganega, allevati a pergola corta veronese sul colle Foscarino su suoli basaltici di origine vulcanica e aventi un’età compresa fra i 30 e i 50 anni, sono ottenute annualmente circa 10.000 bottiglie tra Soave Classico e Recioto di Soave.
El Vegro – Soave Classico Doc- 2013
Il giallo paglierino arricchito dai primi riflessi dorati di questo Soave Classico introduce a un assaggio davvero ricco di soddisfazioni. Il naso apre con i frutti gialli maturi finemente alternati a sensazioni riconducibili alla ginestra. Una breve rotazione regala lievi sentori balsamici e di erbe aromatiche oltre a gradevoli sensazioni agrumate e alle prime note di pietra focaia. In bocca, colpisce per pienezza, rotondità ed equilibrio in virtù di una freschezza evidente ma composta; lunga la persistenza.
Ertse+Neue – Caldaro (Bz)
Nata dalla fusione, nel 1986, di due storiche cantine sociali questa Azienda rappresenta attualmente una delle realtà vitivinicole più importanti dell’Alto Adige. La zona, favorita da suoli composti sia da porfidi sia da argille nonché da un clima fortemente influenzato dalle Alpi che la riparano dalle fredde correnti del nord pur donandole le forti escursioni termiche necessarie alla corretta maturazione aromatica delle uve, rappresenta un territorio storicamente vocato alla viticoltura di qualità.
Ertse+Neue – Leuchtenburg – Alto Adige Kalterersee Classico Superiore Doc – 2014
Ottenuto da uve Schiava, uno dei vitigni identitari di questa porzione di Alto Adige, questo vino, dal luminoso color rubino, offre un ampio e fine panorama olfattivo nel quale spiccano le note di marasca e rosa gradevolmente affiancate da sentori dolci, che riportano alla mente i confetti, nonché da lievi sensazioni minerali. In bocca, si presenta elegante, rotondo, di buon corpo e ottimo equilibrio, grazie ad una struttura tannica avvolgente e di grande piacevolezza.
Feudo Maccari – Noto (Sr)
Suoli di origine vulcanica alternati ad antichi calcari di origine marina, oliveti e vigneti allevati ad alberello: è in questo paesaggio così tipicamente siciliano e, di conseguenza, così carico di storia, cultura e tradizione che si svolge l’appassionato lavoro di questa Azienda, che ha scelto questo affascinante scenario per valorizzare due dei prodotti simbolo di questa magnifica isola: l’olio e il vino. Il vino è principalmente rappresentato dai vitigni simboli di questa parte di Sicilia: il Moscato bianco, il Grillo e il Nero d’Avola.
Feudo Maccari – Saia – Sicilia Nero d’Avola Doc – 2012
Il rosso rubino di questo Nero d’Avola ci porta immediatamente alla ciliegia matura e al ribes rosso che, unitamente a gradevoli sensazioni più scure di more, ne caratterizzano il panorama olfattivo. Una lieve rotazione arricchisce il bouquet del Saia di sensazioni ematiche e di spezie dolci, nonché di fini sentori di potpourri di fiori rossi. In bocca è succoso, ampio ed elegante; i tannini, pur denotando una certa giovanile irruenza, sono fini e promettono al vino un lungo e felice futuro.
GAL Piana del Tavoliere – Cerignola (Fg)
Il Gruppo di Azione Locale “Piana del Tavoliere” ha partecipato all’evento in rappresentanza, oltre che del Tavoliere delle Puglie – un’area di antichissima tradizione agricola e vitivinicola – di due Aziende vitivinicole: Ladogana di Orta Nova, azienda famigliare giunta alla quarta generazione e certificata biologica, e la Cantina Cooperativa della Manna di Borgo Libertà in comune di Cerignola, recentemente restaurate e dotate di strutture in grado di coniugare felicemente tradizione e innovazione.
Ladogana – Ghort – Nero di Troia Daunia Igt – 2013
Il color rubino del Ghort – vino certificato biologico – introduce a un assaggio che apre con un bouquet “scuro” connotato da profumi di ciliegia matura, mora e prugna, a cui si aggiungono gradevoli sensazioni di fiori rossi appassiti e polvere di caffè. In bocca si presenta fine, compatto e ampio, di ottimo corpo e con tannini piacevoli, pur nella loro evidente gioventù.
Cantina La Manna – Teutonico – Nero di Troia Puglia Igt – 2013
Un po’ chiuso appena versato nel bicchiere, il Teutonico si apre con poche e leggere rotazioni caratterizzandosi con sentori di frutta matura e fiori rossi leggermente appassiti, il tutto arricchito da una gradevole nota di grafite. In bocca sfoggia un corpo importante e una gradevole morbidezza sostenuta da una tessitura tannica elegante e assai piacevole.
La Madeleine – Otricoli (Tr)
L’Azienda, di proprietà della famiglia D’Alema, è situata in Umbria tra Narni e Otricoli ed è stata recentemente oggetto di profondi lavori di ristrutturazione che hanno dato vita alla prima vendemmia nell’autunno del 2011. Attualmente, la superficie vitata si estende per circa 6,5ha interamente occupati da Cabernet Franc e Pinot nero a testimoniare la profonda passione che lega la famiglia a questi grandi vitigni francesi.
La Madeleine – Narnot – Rosso Umbria Igp – 2011
Ottenuto da uve Cabernet Franc in purezza, questo vino si presenta all’assaggio sfoggiando un intenso color rubino. Il suo bouquet, intenso e fine, apre con profumi di frutta rossa matura che riportano alla ciliegia e alla mora, seguiti dalle tipiche – ma eleganti – note varietali di peperone giallo e erba appena tagliata in un insieme che coniuga piacevolezza e tipicità. In bocca è ampio, rotondo, succoso e armonico grazie all’equilibrio fra le ben presenti morbidezze, la giovanile freschezza e i tannini setosi ma, nel contempo, ben evidenti; decisamente degna di nota la persistenza.
Monsupello – Torricella Verzate (Pv)
Nata verso la fine del XIX secolo, l’azienda Monsupello trova in Carlo Boatti, scomparso il 22 gennaio 2010, l’artefice del percorso che ha portato questa azienda stabilmente ai vertici della spumantistica italiana. Attualmente, l’azienda è condotta da Pierangelo e Laura, figli di Carlo e delle moglie Carla Dellera, con il fondamentale supporto dell’enologo Marco Bertelegni. Alla produzione di spumanti Metodo Classico, si affianca un’interessante selezione delle principali tipologie dei vini dell’Oltrepò Pavese.
Monsupello – Pinot nero VSQ – Metodo Classico Brut Millesimato – 2010
Dopo una permanenza sui lieviti di oltre 50 mesi, questo Pinot nero VSQ riempie il calice di affascinanti sfumature dorate. Al naso si colgono profumi di frutti gialli e fiori bianchi e ai quali si alternano note di piccola pasticceria, miele di acacia e gradevoli sensazioni agrumate. In bocca è intenso, pieno e cremoso, nonché di grande equilibrio, intensità e persistenza.
Montecariano – San Pietro in Cariano (Vr)
Nata nel 1992, l’Azienda realizza la prima bottiglia con una propria etichetta nel 2011. Attualmente, i vigneti sono condotti secondo i dettami della viticoltura sostenibile, riducendo al minimo i trattamenti, mantenendo inerbite le vigne e limitando tutti gli interventi agronomici atti a modificare il naturale equilibrio tra suolo e vite. L’azienda coltiva, oltre a Corvina, Corvinone e Rondinella anche alcuni antichi autoctoni quali Pelara, Oseleta e Molinara.
Montecariano – Amandorlato – Recioto della Valpolicella Classico Docg – 2011
Il caldo color granato ancora arricchito da riflessi rubino conduce ad un assaggio ricco di fascino. Il naso, connotato dalla frutta rossa con leggere note di appassimento, è reso più fine e complesso dalle evidenti spezie dolci, dal cioccolato fondente e dai piacevoli sentori eterei, nonché dalla tipica nota di mandorla. In bocca colpisce l’equilibrio e la pienezza dell’assaggio, grazie alla contenuta dolcezza perfettamente sorretta da una corretta tannicità e da una ben percepibile freschezza.
Nettare dei Santi – S. Colombano al Lambro (Mi)
Le colline di San Colombano al Lambro rappresentano l’unica area vitivinicola della provincia di Milano. Caratterizzate dalle presenza di un antico vitigno – la Verdea – queste colline ospitano ormai da lungo tempo alcuni vitigni tipici dell’Oltrepò Pavese e alcuni vitigni internazionali. L’Azienda Nettare dei Santi, fondata nel 1948 e giunta ormai alla terza generazione, realizza vini che ben interpretano questa realtà produttiva cercando di rispettare non sono le caratteristiche gustolfattive dei vini stessi ma anche il territorio e il suo dolcissimo paesaggio. Una curiosità: l’azienda ha dedicato un suo vino all’Expo, realizzando l’etichetta in decine di lingue diverse, le lingue delle nazioni partecipanti.
Nettare dei Santi – Domm – Metodo Classico VSQ Brut – 2011
Unico Metodo Classico prodotto in provincia di Milano, il Domm, ottenuto da uve Chardonnay (70%) e Pinot nero (30%) e affinato sui lieviti per circa 40 mesi, colpisce fin dal primo sguardo grazie al perlage molto fine e persistente. Il naso esprime frutti bianchi maturi e fiori bianchi oltre a sentori di piccola pasticceria da forno. In bocca è pieno, morbido e cremoso ma, nel contempo, sorretto da una più che evidente freschezza che ne rende la beva particolarmente facile e gradevole; molto piacevole il fin di bocca leggermente ammandorlato.
Claudio Quarta Vignaiolo – Guagnano (Le)
Appassionato produttore che divide il proprio impegno fra Puglia (tenute Emera e Cantina Moros) e Campania (Cantina Sanpaolo), Claudio Quarta rappresenta il punto di equilibrio fra imprenditore e vignaiolo. Le tenute Emera, con oltre 50ha vitati a ridosso della costa jonica, vedono coesistere vitigni autoctoni – quali Primitivo, Negroamaro e Fiano – con gli internazionali quali Syrah, Merlot, Cabernet Sauvignon e Chardonnay sulla base di attente ricerche volte a scegliere, caso per caso, le aree più vocate.
Claudio Quarta Vignaiolo – Tenute Emera -Primitivo Oro – Primitivo di Manduria Dop – 2012
Questo vino, dall’intenso color rubino, coniuga felicemente l’intensità olfattiva ad una raffinata eleganza proponendo un bouquet nel quale i frutti rossi, quali ciliegia e mora, sorreggono gradevoli sentori di erba fresca e dolci note che riportano alla mente la cipria. All’assaggio colpisce per morbidezza, pienezza e rotondità, nonché per l’eleganza dei tannini e la lunga persistenza.
Rebollini Bruno – Borgoratto Mormorolo (Pv)
L’Azienda, fondata all’inizio dello scorso secolo dal nonno dell’attuale titolare, si sviluppa in un’area dell’Oltrepò Pavese ben vocata per la viticoltura in virtù delle buone esposizioni, dei suoli marnoso calcarei e delle quote di poco superiori a 200m s.l.m.. L’Azienda può attualmente contare su circa 30ha vitati, dai quali ottiene numerose etichette che rappresentano pienamente la produzione tradizionale, pur se correttamente reinterpretata in funzione delle nuove tecnologie disponibili, di questo grande territorio vitivinicolo.
Rebollini Bruno – Pinot nero Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico Brut Nature – 2011
Ottenuto da uve Pinot nero in purezza dopo una permanenza di 38 mesi sui lieviti, questo Metodo Classico si presenta di un bel giallo paglierino con un perlage fine e persistente. Il naso, elegante e molto tipico, esprime note di frutta gialla matura, piccola pasticceria e sentori floreali riconducibili alla ginestra. L’ingresso in bocca è piacevole, pieno, compatto, caratterizzato da ottimo corpo e da una piacevole armonia in virtù dell’evidente acidità che ne sostiene le morbidezze; decisamente soddisfacente la persistenza.
Rubinelli-Vajol – San Pietro in Cariano (Vr)
Questa Azienda storica della Valpolicella Classica, coltiva i suoi 12ha di vigne nella conca del Vajol, quasi esclusivamente con le varietà Corvina, Corvinone e Rondinella alle quali si aggiungono piccole superfici destinate a due antichi autoctoni, la Molinara e l’Oseleta. La vigna è condotta secondo tecniche a basso impatto che escludono concimi di sintesi o erbicidi; è ampiamente utilizzata, a contrario, la tecnica del sovescio per aumentare la presenza di humus nei vigneti la cui efficacia è aumentata dalla semina di numerose specie erbacee di particolare valore nutritivo per il suolo.
Rubinelli-Vajol – Recioto della Valpolicella Classico Docg – 2011
Questo Recioto – di un bel color rubino – si presenta al naso con un complesso e fine bouquet caratterizzato dalle note di frutta rossa lievemente appassita, potpourri di fiori rossi e spezie dolci, il tutto elegantemente pervaso da una sottile nota eterea. Al gusto, mostra una piacevole dolcezza, in ottimo equilibrio con la tessitura tannica, delicata ma evidente, ulteriormente sostenuta da una ancora vibrante spalla acida; lunga la persistenza.
Sacramundi – Chiampo (Vi)
I basalti eruttati sul fondo di antichi mari caratterizzano i suoli della Valle del Chiampo che, nelle vigne della tenuta Sacramundi, sono ulteriormente arricchiti da vene di marmo. È la patria della Durella, uva a bacca bianca alla base della produzione di questa azienda a gestione famigliare, che inizia la propria attività nel 2012 e con la quale realizza sia vini fermi sia spumanti.
Sacramundi – Classico 36 – Vino Spumante Riserva Lessini Durello Extrabrut Doc
Questo spumante, commercializzato dopo una permanenza di almeno 36 mesi sui lieviti, è ottenuto da uve Durella leggermente surmature che gli donano un brillante color dorato, reso ulteriormente accattivante da bollicine molto fini e persistenti. Il naso regala note di frutta e fiori gialli oltre a gradevoli sensazioni di piccola pasticceria da forno. Al palato, mostra un corpo importante e un ingresso avvolgente e cremoso. La chiusa leggermente amaricante e la lunga persistenza concludono un assaggio di grande interesse.
Tenuta Sette Ponti – San Giustino Valdarno (Ar)
Attualmente di proprietà di Antonio Moretti, imprenditore della moda e del lusso, la Tenuta Sette Ponti, in Valdarno, fu acquistata , negli anni ’50 dello scorso secolo, dal padre dell’attuale titolare direttamente da Margherita e Maria Cristina di Savoia. La Tenuta oggi vanta oltre 50ha di vigneti coltivati in grandissima parte a Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Vi si producono vini di grande fama, frequentemente premiati dalla critica nazionale ed estera.
Tenuta Sette Ponti – Crognolo – Toscana Igt 2013
Ottenuto da uve Sangiovese con piccole aggiunte di Merlot e Cabernet Sauvignon, il Crognolo si presenta di color rubino intenso. Il naso è fine e intenso e riporta alle ciliegie mature e alle more con evidenti sensazioni di spezie dolci e una lieve nota di vegetale fresco, a ricordarci l’origine bordolese di una parte delle sue uve; col tempo, dal bicchiere emerge una gradevole sensazione agrumata di chinotto. L’ingresso in bocca è ampio e succoso grazie alla pienezza del corpo; elegante la struttura tannica e lunga le persistenza.
Vincenzo Toffoli – Refrontolo (Tv)
Fondata a Refrontolo, partendo da soli 5ha vitati, da Vincenzo Toffoli negli anni 50 dello scorso secolo dopo un periodo da emigrante in Gran Bretagna, l’Azienda attualmente è gestita dai figli di Vincenzo ed è molto attiva nella produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, senza però trascurare alcune produzioni di nicchia quali, ad esempio, i vini passiti in purezza ottenuti da uve Glera, Verdiso o Marzemino.
Vincenzo Toffoli – Colli di Conegliano Doc Refrontolo Passito – 2007
Antico passito da uve Marzemino in purezza, questo vino regala un bouquet di grande eleganza capace di fondere magnificamente le note della ciliegia matura e della prugna secca con i sentori delle foglie di tè nero, della noce moscata e del potpourri di fiori rossi. In bocca colpisce per finezza, equilibrio e persistenza nonché per la capacità di mantenere una beva facile e gradevole. Un vino capace di regalare sincere emozioni.
Pro Loco di Refrontolo – Refrontolo (Tv)
Refrontolo, nel cuore dell’area di produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg nonché del Colli di Conegliano Docg, è nota agli enoappassionati per una piccola produzione di passito a base Marzemino la cui qualità è stata recentemente riconosciuta inserendone il disciplinare di produzione nella più ampia Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Colli di Conegliano”. La locale Pro Loco, in collaborazione col Consorzio, ha promosso la realizzazione di un Passito di Refrontolo Docg consortile alla cui produzione hanno collaborato ben 12 aziende del territorio.
Pro Loco di Refrontolo – Colli di Conegliano Docg Refrontolo Passito – 2013
Il color rubino di questo passito introduce a un bouquet non particolarmente intenso ma di ottima finezza e caratterizzato, soprattutto per via retrolfattiva, da profumi di ciliegia e piccoli frutti rossi arricchiti da eleganti sentori di rosa appassita ai quali, col tempo, si uniscono gradevoli note di noce moscata. In bocca rivela buon corpo, soddisfacente persistenza e una tessitura tannica elegante in grado di sostenere pienamente la dolcezza tipica di questo vino.
Antica Distilleria Sibona – Piobesi d’Alba (Cn)
Antica distilleria del Roero, la Sibona è una delle storiche distillerie del Piemonte tanto da possedere la vecchia licenza di distillazione N° 1 rilasciata dall’organo della Guardia di Finanza che sovrintende a tutte le operazioni di distillazione. Le vinacce fresche sono distillate con la massima cura e le grappe così ottenute sono fatte oggetto di un lungo periodo di invecchiamento principalmente in tonneaux. Le migliori Riserve sono invecchiate in botti precedentemente utilizzate per la conservazione di Porto, Madeira e Sherry e Tennessee Whiskey.
Azienda Agricola Menegotti Antonio – Villafranca (Vr)
Nata agli inizi degli anni ’70 dello scorso secolo, quest’Azienda prende origine dall’impegno di Vittorino e Giorgio che danno vita alla loro attività acquistando i vigneti dal Conte Mendini, per il quale il padre Antonio aveva prodotto vino in qualità di fattore. L’Azienda, posta tra le colline di Custoza e attualmente giunta – con Antonio e Andrea – alla terza generazione, continua la propria attività nel solco della tradizione producendo vini delle Denominazioni Custoza, Lugana e Bardolino e riservando particolare attenzione agli spumanti Metodo Classico per i quali sta ottenendo importanti riconoscimenti.
La Degustazione
Purtroppo, per un errore del corriere che ha consegnato i vini a Bergamo anziché a Milano, l’Azienda Menegotti non ha potuto porre i propri prodotti in degustazione e, pertanto, non mi è stato possibile descrivere, come fatto per le altre Cantine, alcun prodotto. Tutti noi partecipanti all’evento speriamo di avere al più presto una nuova occasione per poter assaggiare – e raccontare – i loro vini.