Patrizia Cadore – 50° – San Martino della Battaglia DOC – 2017
- Fabio Volpentesta
- Mar 13 Ago 2024
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Il vitigno, la vigna e la cantina
Il 50° San Martino della Battaglia DOC di Patrizia Cadore è ottenuto da un vitigno “storico” trapiantato in una zona altrettanto storica: stiamo alludendo al tocai friulano protagonista della Denominazione di Origine Controllata San Martino della Battaglia, località che rimanda la memoria alla seconda Guerra d’Indipendenza italiana del 1859. Il tuchì, sinonimo dialettale della varietà friulana, si è ben adattato in questa area abbastanza ristretta, in poco più di 70 ettari, comprendenti in tutto o in parte i territori dei comuni di Sirmione, Desenzano, Lonato, Pozzolengo – in provincia di Brescia – e di Peschiera – in provincia di Verona – al confine tra le colline moreniche e l’entroterra a sud del lago di Garda. La composizione pedologica è caratterizzata da una variegata combinazione di argille prevalentemente calcaree ricche di sali minerali, che consente al vitigno di esprimersi al massimo del suo potenziale; fondamentale anche il microclima che vede nelle brezze provenienti dal vicino lago un perfetto volano termico.
In località Campagna Bianca, nei pressi di Pozzolengo (BS), la Cantina Patrizia Cadore – con due secoli di storia alle spalle – alleva diverse varietà, suddivise tra 8 ettari vitati, quali trebbiano di Lugana o turbiana, chardonnay, cabernet sauvignon, merlot e tocai friulano, per un totale di 70.000 bottiglie prodotte all’anno.
In onore dei 50 anni del vigneto (1967-2017), il 50° San Martino della Battaglia DOC di Patrizia Cadore è stato prodotto da uve tocai friulano in purezza, lavorate con pressatura soffice e successiva fermentazione alcolica – con lieviti selezionati – in serbatoi di acciaio a temperatura controllata; segue un affinamento di alcuni mesi sempre in acciaio.
La degustazione
Nel calice, il colore dorato intenso del 50° San Martino della Battaglia DOC di Patrizia Cadore induce a pensare a una leggera ossidazione, con un evidente scostamento dalla tonalità tipica del vitigno, decisamente più scarica specie nella fase giovanile; tuttavia, il naso evidenzia una ricca e piacevole complessità olfattiva che si presenta con spiccate sensazioni floreali di camomilla affiancate da mature note fruttate di banana, pesca e melone per chiudere, infine, con una sottile presenza vegetale di fieno, arricchita dai sentori di erbe aromatiche e zafferano.
Al palato, colpisce subito per una grande morbidezza e una componente alcolica importante (14,5% vol.) che avvolgono una moderata acidità e sapidità; in un secondo tempo, si fanno strada le sensazioni retro-olfattive che richiamano aromi mentolati, di miele e mandorle tostate.
Degustazione del giorno 3 agosto 2024; bottiglia appartenente al lotto 6.6.63
Contatti
Patrizia Cadore
Località Campagna Bianca, 1
25010, Pozzolengo (BS)
info@vinicadore.com