• Ven 14 Mar 2025

Barbera 360°: WineZone presenta ad Asti un’accurata selezione di un simbolo del Piemonte

La Barbera è il miglior descrittore della ciliegia

(questa è mia, perdonatemi…)

Ognuno sta solo sul cuor della terra”: inizia così “Ed è subito sera”, una delle più celebri poesie di Salvatore Quasimodo e dell’intero novecento letterario italiano. Un’immagine nitida e forte, di sconsolato realismo alla quale, però, nella vita quotidiana diviene un imperativo morale cercare di opporsi in ogni modo.

Credo, infatti, che in ogni ambito – personale, sociale e lavorativo – siano la collaborazione, la voglia di fare gruppo, la capacità di vedere l’insieme e non il particolare le chiavi di volta per affrontare con successo le innumerevoli sfide alle quali, ogni giorno, la società globalizzata ci pone di fronte.

Ecco quindi che quando ho ricevuto da WineZone ovvero Andrea Zarattini, Emanuele Varino, Stefano Pancera e, per gli aspetti di comunicazione, Alessandra Zaco – l’invito a partecipare a Barbera 360° (Asti, 8 – 10 marzo 2018) sono stato immediatamente colpito, oltre che dalla qualità delle 40 aziende vitivinicole partecipanti (clicca qui per scaricare l’elenco completo), dall’approccio “a 360°” con il quale gli organizzatori si proponevano di raccontarci la Barbera del Piemonte meridionale e i suoi territori.

Il vino, infatti, non rappresenta più solamente un prodotto limitato all’enogastronomia di un territorio ma, in molti casi, ne rappresenta l’immagine, divenendo attore fondamentale dell’economia locale e nazionale insieme ad altri aspetti “simbolo” del nostro Paese, quali la moda, il design, la cultura e la bellezza del territorio. Durante l’evento, pertanto, siamo stati condotti non solo lungo un coinvolgente viaggio sensoriale costituito da circa 90 assaggi di Barbera differenti, bensì anche a toccare con mano aziende artigiane, piccole botteghe di moda e gioielli, nuove attività di ristorazione nonché tradizionali espressioni della gastronomia astigiana; da ultimo, ma non certo per importanza, abbiamo “respirato l’aria” della città di Asti visitandone il centro storico oltre ad alcune importanti testimonianze del suo passato quali la Cripta di Sant’Anastasio.

Il mondo intorno alla Barbera…..la Barbera intorno al mondo

L’importanza e l’interesse di questa sorta di “approccio multidisciplinare” alla Barbera è tale che ritengo doveroso raccontare, pur se per sommi capi, le attività, i luoghi e le persone protagoniste di questi tre giorni di degustazioni e incontri.

Torroneria – Cioccolateria Davide Barbero

L’Azienda Davide Barbero, le cui origini risalgono all’ormai più che lontano 1838 presso la chiesa dell’Annunziata di Mombercelli d’Asti, inizia ufficialmente la propria attività nel 1883. Da allora, la Torroneria – Cioccolateria D. Barbero realizza – nella città di Asti, dove si è spostata a partire dal 1913 – i propri prodotti in modo assolutamente artigianale, ponendo al centro della propria attività le persone, le tradizioni e la continua ricerca della qualità. Torroni, torroncini, cioccolatini, grissini ricoperti al cioccolato, uova di Pasqua sono solo alcune delle sue leccornie per la produzione delle quali l’utilizzo delle macchine è limitato allo stretto necessario, lasciando all’esperienza e alle mani dei dipendenti il compito di garantirne la qualità.

La presenza nello spaccio aziendale di alcuni vini del territorio marca ulteriormente lo stretto legame fra i vari attori non solo del settore enogastronomico ma, più in generale, di tutte le attività legate all’accoglienza e alla valorizzazione del territorio.

Caldera Gioielli

Piccolo laboratorio orafo marcatamente artigianale, Caldera Gioielli interpreta il proprio legame con la vocazione vitivinicola del territorio astigiano mediante la creazione della linea D-Wine interamente dedicata a gioielli ispirati al vino, alle sue emozioni e alla sua cultura. L’iniziativa assume particolare interesse in quanto strettamente legata non solo alle profonde radici locali del mondo del vino bensì anche all’altrettanto radicata tradizione orafa del Piemonte meridionale. Due grande eccellenze italiane e piemontesi che trovano, in tal modo, una magnifica sintesi di eleganza e fascino.

J. Kerry Uomo

L’abbigliamento è, senza dubbio, uno dei settori in cui il made in Italy si è maggiormente affermato a livello mondiale. L’essere affiancato al vino, altra grande espressione italiana, era quindi un atto dovuto, una sorta riconoscimento a due grandi eccellenze del nostro Paese. J.Kerry Uomo, nel centro di Asti, rappresenta una nicchia di stile e buongusto, una realtà per chi vuole trovare eleganza, sobria originalità e qualità riunite sotto lo stesso tetto. Katia Ferrara, la titolare, è riuscita nell’impresa di creare un negozio a portata di persona, accogliente ed elegante ma capace di farti sentire a casa. Obbligata, pertanto, la scelta di trovarsi da Katia per un aperitivo con alcuni vini delle aziende partecipanti a Barbera 360°

RosaRegina

La gastronomia astigiana rappresenta un monumento alla tradizione e alle ricette improntate alla struttura e al gusto. Credo, quindi, che non sia stato facile per Simona e Valeria Degiovanni, fondatrici di RosaRegina, riuscire a trasformare la loro passione per la cucina vegana e vegetariana in un’attività affermata e in crescita. Cuoche a domicilio, insegnanti di cucina, organizzatrici di eventi, le attività di queste due dinamiche sorelle spaziano nei diversi aspetti della cucina naturale creando piatti di ottimo livello, talvolta ispirati anche alla cucina territoriale. I pranzi da loro, durante la due giorni di degustazioni, sono stati di sicuro interesse oltre a rappresentare un’inconsueta incursione in una cucina generalmente da me poco esplorata.

Valeria e Simona Degiovanni

Le cene, ovvero i vari volti della cucina astigiana

Giornate così intensamente dedicate al vino e ai suoi protagonisti non potevano certo non concludersi a cena in compagnia di ottima cucina, altrettanto interessanti bottiglie di vecchie annate di Barbera e dei produttori delle stesse.

La Locanda del Bosco Grande di Montegrosso d’Asti ci ha ospitato con una cena all’insegna della tradizione, della ricerca delle materie prime e di un impeccabile lavoro di cucina. La battuta al coltello, i tajarin al ragù e altri piatti emblema dell’astigiano hanno rappresentato un esempio della qualità e dell’espressione più vera di questa cucina divenendo, nel contempo, sostegno e contraltare per gli eccellenti vini, speso in bottiglie di grande formato, degustati nel corso della cena.

La seconda cena, presso il Ristorante Enoteca di Canelli, è stata realizzata a quattro mani dagli chef Crippa e Orsini al fine di esplorare come la Barbera potesse affiancarsi a piatti di pesce. Crudité di gambero, tagliolini al nero di seppia con sashimi di orata, polpo al Barbera sono stati alcuni dei protagonisti di questa esperienza intellettualmente e sensorialmente stimolante nel quale l’abilità dei cuochi e la loro creatività sono state messe a dura prova dell’importante struttura dei vini degustati. Abbinamenti sicuramente inediti ma piacevoli e intriganti…e non è certo poco!

La visita in Cantina

Il sabato è stato dedicato alla visita a una o più delle cantine partecipanti all’evento. Io ho scelto l’Azienda Accornero di Vignale, nel Monferrato casalese. Questa storica Azienda e i suoi vini saranno i protagonisti di un prossimo articolo sempre su queste pagine.

La parola alla protagonista: la Barbera e le sue molteplici espressioni

La Barbera, la sua storia e le sue caratteristiche

Nonostante la sua grande diffusione in Italia nord-occidentale e l’altrettanto grande notorietà presso il grande pubblico, poco è noto sulle origini e sulla storia di questa varietà. La prima menzione rilevante di questo vitigno è, infatti, relativamente recente: nel 1798, il Conte Nuvolone Pergamo lo include tra le uve “di prima qualità” e lo indica come presente nell’Astigiano e nella pianura alessandrina. Voglio aggiungere, per completezza, che il bolognese Pier de’ Crescenzi cita – nella sua fondamentale opera di agronomia del 1304 (Liber Ruralium Commodorum) – una varietà di uva, detta Grisa o Grisola, caratterizzata dai chicchi allungati, di color nero non molto intenso, dalla buccia sottile, molto ricchi di mosto, dalla quale si ricava “..vino ottimo, serbevole e molto potente” e che “..e questa è tenuta in grandissimo onore nella città di Asti e nei dintorni” ma anche conosciuta e diffusa nei colli Bolognesi. Alcuni Autori ritengono che tale varietà debba essere ricondotta alla Barbera, dato che, in quegli anni, il Nebbiolo era un vitigno già ben noto e distinto. Attualmente, questa ipotesi non è ritenuta attendibile da alcuni importanti Autori (cfr. J. Robinsons, J. Harding & J. Vouillamoz – Wine Grapes, 2012; I. D’Agata – Native Wine Grapes of Italy, 2014).

Le analisi biomolecolari condotte sulla Barbera all’inizio degli anni 2000 hanno, infatti, evidenziato una scarsissima similarità tra questo vitigno e il rimanente patrimonio ampelografico piemontese e italiano. Quanto sopra esposto sembra indicare che questa varietà possa essersi originata, in tempi relativamente recenti, da un incrocio spontaneo di altre varietà – attualmente non ancora identificate – al di fuori del Piemonte per diffondersi poi in questa regione a partire dal XVIII secolo.

Attualmente, la Barbera è alla base di tre Docg (Barbera d’Asti, Barbera del Monferrato Superiore nonché, a partire dalla vendemmia 2014, Nizza) e contribuisce alla produzione di oltre 30 Doc e 100 Igt in tutta Italia.

I vini da essa ottenuti sono caratterizzati da elevata acidità fissa, notevole dotazione antocianica e contenuta tannicità oltre che da un bouquet con evidenti note di ciliegia.

I territori della Barbera

Nel corso della due sessioni di degustazione sono stati assaggiati 89 vini appartenenti nella quasi totalità a quattro Denominazioni: Barbera d’Asti Docg (65), Barbera del Monferrato Superiore Docg (2), Barbera del Monferrato Doc (3), Barbera d’Alba Doc anche nella tipologia Superiore (17); a queste deve essere aggiunta la Denominazione di Origine Controllata “Colli Tortonesi” presente con due vini dell’Azienda Vigneti Repetto (clicca qui per scaricare l’elenco completo).

Le zone di produzione di Barbera del Monferrato, Barbera d’Asti e Colli Tortonesi condividono, dal punto di vista geo-pedologico, l’appartenenza al Bacino Terziario Piemontese e sono caratterizzati da suoli prevalentemente calcarei, di media profondità e poggianti su matrici rocciose calcareo-arenaceo-marnose; ad Isola d’Asti, in Monferrato, è presente la parte terminale delle Marne di Sant’Agata, tipica di una parte delle Langhe. Il Monferrato, e la quasi coincidente area di Produzione della Barbera d’Asti Docg, vedono i vigneti presenti in gran parte ad altitudini comprese fra i 150 e i 400m s.l.m.. Il clima di tali Denominazioni è temperato o temperato-caldo, poco ventoso e con una piovosità annuale media intorno ai 700 millimetri. I Colli Tortonesi, simili da un punti di vista geopedologico, vedono i vigneti a quote mediamente superiori che raggiungono i 600m di altitudine.

La Barbera d’Alba Doc prende origine a partire da un sistema geologico e pedologico di età Tortoniana (11,6 – 7,2 milioni di anni fa), caratterizzato da un’alternanza di marne grigio bluastre e sabbie al di sopra delle quali i vigneti trovano posto prevalentemente sui versanti con esposizione a Mezzogiorno e a Ponente; sono localizzati prevalentemente entro i 400m di quota. La maggior presenza di sabbia nel Roero, che insieme alle Langhe costituisce l’area geografica di produzione della Barbera d’Alba, regala ai suoi Barbera d’Alba Doc maggior finezza e complessità olfattiva ma una struttura e un’alcolicità mediamente più contenuta.

La degustazione: la Barbera si racconta nel calice

Gli assaggi compiuti hanno delineato un quadro lusinghiero per le Denominazioni coinvolte che si sono dimostrate capaci di esprimere prodotti di elevata qualità in grado di ben rappresentare l’essenza di questa varietà.

La prima giornata, dedicata alle Barbera “entry level”, ha proposto vini mediamente di qualità più che soddisfacente e caratterizzati, in genere, da una piacevole espressione del vitigno, ovvero delle sue principali caratteristiche quali marcata presenza del frutto rosso e, in particolare, della ciliegia, spiccata acidità e tannicità contenuta ma di buona qualità. In alcuni campioni un uso, a mio avviso eccessivo, del legno piccolo ne mascherava, almeno in parte, gli aspetti fruttati e floreali a favore delle note di vaniglia e spezie dolci.

Analoghe considerazioni possono essere fatte per le Barbera di “fascia alta” degustate nel corso della seconda giornata fatte salve, ovviamente, la maggior struttura, in grado di meglio reggere l’impatto del legno, nonché la maggior alcolicità generalmente molto ben integrata nei vini stessi. Si è ovviamente confermato il ruolo centrale del frutto rosso nella caratterizzazione olfattiva dei differenti prodotti al quali si affiancavano, di sovente, note minerali-terrose oltre a sensazioni di spezie dolci e fiori rossi. Nel complesso, nel corso di questa seconda giornata di assaggi, i vini sono risultati essere più compiuti e armonici.

La complessità pedoclimatica dei territori coinvolti, il giusto effetto delle diverse sensibilità e dei gusti dei produttori e la presenza maggioritaria della Barbera d’Asti Docg ha reso di fatto molto difficile la percezione delle differenze fra le Denominazioni.

Di seguito, riporto le note di degustazione di alcuni dei vini degustati, scelti nella speranza di riuscire a dare una visione rappresentativa di quanto assaggiato in questa occasione. Ho scelto, vista la relativa uniformità dei campioni anche in termini di millesimi, di non indicare il colore che dovrà sempre essere considerato, fatte salve diverse indicazioni, rubino – o al più porpora per i campioni più giovani – e di notevole intensità.

Colgo l’occasione per complimentarmi, oltre che con l’Organizzazione, anche con tutti i produttori che col loro lavoro hanno reso possibile tutto ciò.

Vigneti Repetto – Barbera dei Colli Tortonesi Monleale Doc – 2017

Affinata in tonneaux, questa Barbera dei Colli Tortonesi – sottozona Monleale – regala un naso giovane, tipico e gradevole con marcate connotazioni “dolci”. La ciliegia croccante è accompagnata da sensazioni di confetto oltre che da profumi riconducibili ai fiori di iris e glicine; le più che evidenti note boisé vanno considerate in relazione alla gioventù del campione, imbottigliato per la degustazione, e, pertanto, è lecito attendersi una loro integrazione nel complesso del panorama olfattivo. La gioventù di questa Barbera è evidente anche all’assaggio dove la pienezza del corpo e la sua morbidezza tendono ancora a essere sopraffatte dalla vibrante freschezza e da una tannicità marcatamente nervosa. Un vino da attendere ma che potrà, a mio avviso, regalare soddisfazioni raccontando in modo gradevole e rispettoso vitigno e territorio.

www.vignetirepetto.it

Az. Agr. Accornero – Giulin – Barbera del Monferrato Doc – 2015

Affinato sei mesi in tonneau e, in seguito, lasciato riposare altri sei mesi in bottiglia prima della sua commercializzazione, il Giulin 2015 affianca alle tipiche sensazioni fruttate di marasca e ribes rosso delle marcate note minerali che riportano i nostri sensi alla grafite; le note floreali del glicine e della violetta, unitamente a garbate sensazioni di vaniglia, ne completano il bouquet. Al palato, si presenta di corpo e rotondo nonché piacevolmente sorretto da una vibrante spina acida e da una correttamente contenuta, ma gradevole, tannicità; più che soddisfacente la persistenza.

www.accornerovini.it

Stella – Pian Stravisan – Barbera d’Asti Docg – 2016

Lavorata interamente in acciaio, questa Barbera d’Asti Docg si presenta al naso schietta, tipica e assai piacevole. La ciliegia matura, assoluta protagonista di questa bottiglia, viene accompagnata ai nostri sensi da note di piccoli frutti rossi e fiori di iris. All’assaggio, si offre succosa, morbida e di corpo. L’equilibrio dell’insieme è garantito dall’immancabile vivace freschezza nonché dai ben presenti – ma certo non aggressivi – tannini; assolutamente adeguata la persistenza che ci conduce al termine di un assaggio dalla beva facile ma non banale.

www.stellavini.com

Coppo – L’Avvocata – Barbera d’Asti Docg – 2016

Vinificata interamente in acciaio, l’Avvocata 2016 si offre al naso con eleganti note di frutto rosso assai maturo a cui si accompagnano le sensazioni floreali del glicine oltre a timidi sentori di caffè. All’assaggio, sfoggia una struttura ampia, piena e avvolgente nella quale la ricchezza del corpo, il suo calore e la sua morbidezza trovano nerbo e sostegno nell’immancabile freschezza oltre che in una garbata tannicità; più che soddisfacente la persistenza. Nel complesso, una Barbera armonica e ricca ma, nel contempo, di ottimo equilibrio e dalla beva capace di soddisfare il consumatore meno smaliziato così come l’appassionato wine lover.

www.coppo.it

Gatto Pierfrancesco – Robiano – Barbera d’Asti Docg – 2016

Lavorato interamente in acciaio, il Robiano 2016 si presenta al naso con note di frutto rosso maturo, fiori di glicine e spezie dolci offrendo in tal modo un bouquet tipico, piacevole e connotato da profumi “dolci” e gradevoli. In bocca, si presenta ampio e di ottimo equilibrio grazie alla sua netta freschezza e a tannini ben percepibili ma non eccessivamente evidenti che, nel loro insieme, sorreggono una struttura piena e morbida che chiude con una adeguata persistenza.

www.vinigatto.it

Nino Costa – Cichin – Barbera d’Alba Doc – 2014

Barbera elegante e complesso, che si offre nel calice di un vellutato e luminoso color granato, e nel quale alle tipiche note di ciliegia matura, mirtillo nero e fiori di glicine si affiancano inusuali – ma intriganti – sensazioni di erbe aromatiche. All’assaggio, colpisce per morbidezza e struttura e, nel contempo, per l’ottimo equilibrio garantitogli dall’immancabile freschezza nonché dai tannini assai piacevoli; assai piacevole il fin di bocca e più che soddisfacente la persistenza.

In mancanza del sito aziendale, alcune informazioni sull’Azienda sono disponibili cliccando qui

Castello di Uviglie – Pico Gonzaga – Barbera del Monferrato Superiore Docg – 2013

Affinato per 18 – 20 mesi in tonneaux, nei quali svolge anche la fermentazione malolattica, il Pico Gonzaga 2013 ha riposato altri sei mesi in bottiglia prima della messa in commercio. Al naso, si offre schietto, fresco e “dolce” e connotato dalle note di ciliegia, piccoli frutti rossi e fiori di glicine oltre che da sensazioni che ci riportano al profumo dei confetti. L’attacco in bocca è pieno e avvolgente grazie all’importante corpo e alla sua morbidezza; l’equilibrio è garantito dall’onnipresente freschezza nonché da tannini ancora vivaci. L’adeguata persistenza e il piacevole fin di bocca concludono un assaggio tipico e certo non scontato.

www.castellodiuviglie.com

Tenuta Il Falchetto – Bricco Paradiso – Barbera d’Asti Docg Superiore – 2015

Barbera affinata per 14 mesi in legni piccoli, il Bricco Paradiso 2015 coniuga le note fruttate della ciliegia e dei piccoli frutti neri alle note più dolci del confetto e della vaniglia; il suo bouquet si completa poi grazie alle sensazioni floreali del glicine. All’assaggio, si offre ampio e rotondo, di grande struttura ed eccellente equilibrio grazie alla vivace, ma garbata, freschezza e a tannini fitti, piacevoli e mai eccessivi. La lunga persistenza e l’eleganza della chiusa concludono un assaggio capace di esprimere pienamente le capacità di un grande territorio e di un altrettanto grande vitigno.

www.ilfalchetto.com

Cascina Castlet – Passum – Barbera d’Asti Docg Superiore – 2015

Dopo un affinamento di circa un anno parte in barrique e parte in botti di media capacità, il Passum riposa ancora per almeno altri sei mesi in vetro prima della sua commercializzazione.

Le immancabili note di ciliegia matura e piccoli frutti neri sono accompagnate dalle sensazioni floreali del glicine nonché da inusuali ed eleganti sentori di agrume scuro che riportano i nostri sensi al chinotto. Nel complesso, dal calice emerge un panorama olfattivo fine, complesso ed estremamente particolare in virtù delle sue note amaricanti.

All’assaggio, spicca per la pienezza e la morbidezza dell’insieme nonché per la beva piacevole garantita da giovanili e fitti tannini nonché dalla tipica e nitida freschezza; la lunga persistenza chiude un assaggio che colpisce per compiutezza oltre che per il sapiente uso del legno.

www.cascinacastlet.com

Gianni Doglia – Genio – Barbera d’Asti Docg Superiore – 2015

Questa Barbera d’Asti Docg Superiore è affinata prima per 18 – 24 mesi in legni piccoli per poi terminare il proprio periodo di maturazione con un passaggio in acciaio della durata di sei mesi; in seguito, riposerà in bottiglia per almeno sei mesi prima di essere messa in commercio.

Le note di vaniglia, ben presenti nel panorama olfattivo del Genio 2015, accompagnano, senza coprirle, le sensazioni fruttate e polpose della ciliegia matura nonché i sentori floreali del glicine e quelli più “dolci” del confetto.

All’assaggio, si rivela ampio, rotondo e di corpo; l’ottimo equilibrio è garantito dall’evidente freschezza oltre che da tannini piacevoli e non aggressivi; buona la persistenza e molto gradevole il fin di bocca.

giannidoglia.it

Antica Casa Vinicola Scarpa – La Bogliona – Barbera d’Asti Docg Superiore – 2011

Affinata per un periodo variabile tra i 18 e i 36 mesi in botte grande e in seguito lasciata riposare in bottiglia per almeno altri due anni, La Bogliona 2011 si offre all’assaggio presentandosi con un naso ricco di frutto rosso maturo, fiori di glicine e di una leggera speziatura dolce; la note boisé ne completa, arricchendolo, il già tipico ed elegante panorama olfattivo.

All’assaggio, l’importante struttura, assai morbida e ricca di corpo, trova il suo contrappunto in un’ancora ben presente freschezza e in una tessitura tannica fitta e piacevole; la più che adeguata persistenza e la gradevolezza del fin di bocca ci conducono con piacere al sorso successivo.

scarpawine.com

Elvio Cogno – Pre-Phylloxera – Barbera d’Alba Doc – 2015

Prodotto dalle uve ottenute da una delle ultime vigne a piè franco delle Langhe in comune di La Morra (CN) su suoli sabbiosi – calcarei che hanno protetto le piante – più che secolari – dalla fillossera, questa Barbera d’Alba Doc è affinata inizialmente per 12 mesi in botte grande per poi concludere l’affinamento stesso con un periodo di sei mesi in bottiglia prima della commercializzazione.

Il suo bouquet appare elegante e complesso ma più lineare e diretto rispetto a quello di gran parte dei campioni assaggiati. Tra le maglie delle note di marasca, ribes rosso, mora e fiori di glicine, è facile percepire la mineralità di questo vino, che si esprime mediante marcate sensazioni di grafite, oltre ai nitidi sentori speziati riconducibili alla noce moscata.

Al palato, si offre ampio, rotondo e avvolgente grazie al corpo robusto e all’evidente morbidezza. La vivace spalla acida e la piacevole e fitta trama tannica ne sorreggono l’insieme conferendogli equilibrio e una beva gradevole ma ricca di personalità; decisamente adeguata la persistenza.

www.elviocogno.com

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